Meneghetti e gli artisti disabili all'Opera. «La parola diventa forma di espressione»

A Genova nel foyer del teatro il frutto dei laboratori gestiti dalla Comunità di Sant'Egidio

«La parola come forma di espressione artistica, il tratto grafico per comunicare e la voglia di farsi comprendere con un linguaggio originale. Lavorando per dodici anni con artisti disabili ho dato e ottenuto moltissimo. Per questo non mi sono mai stancato di farlo e per questo sono felice di essere qui all'opera Carlo Felice per questa bellissima mostra»: così César Meneghetti, artista da anni riconosciuto in ambito internazionale, che divide la sua vita tra San Paolo in Brasile e l'Italia, racconta "Dis/Integration" la mostra allestita nel foyer del Teatro dell'Opera, che lo vede protagonista con una proiezione di sette minuti e di cui è curatore insieme ad Alessandro Zuccari.
La mostra è basata sui lavori di una trentina di artisti disabili seguiti da dodici laboratori gestiti dalla Comunità di Sant'Egidio. Le parole, sincere, emozionali, ricche di significato, sono letteralmente inserite nel percorso quasi scenico con il quale è stata allestita l'esposizione. Ogni gradino dello scalone principale del teatro riporta un messaggio: frasi che fanno riflettere, molto spesso sul tema della pace e del rispetto.
César Meneghetti sensibile alle questioni globali ha seguito passo dopo passo gli artisti disabili: partendo dall'esplorazione di storie e di vite apparentemente senza grandezza eppure capaci di suscitare connessioni, ha intrecciato di nuovo la sua opera con quella dei laboratori di Sant'Egidio, dopo aver presentato alcuni suoi lavori alla Biennale di Venezia nel 2013, al MAXXI di Roma tra 2015 e 2016 e dopo essere stato al Vittoriano, con la mostra Exclusion/Inclusion nel 2018.
«Mi fa molto piacere che questo percorso sia arrivato a Genova, città fantastica e ricca di spunti per chi ama l'arte sociale. Ed è molto bello sapere che tra qualche ora i primi a vedere la mostra saranno gli spettatori della prima della "Tosca" (in programma ieri sera, ndr). Il mio sogno è fare in modo che questa formula che oggi viene rappresentata da "Dis/Integration" possa davvero fare il giro del mondo grazie alle Comunità di Sant'Egidio presenti in ogni continente».
La rassegna, in collaborazione con Regione, è stata inaugurata dal sovraintendente del Teatro Carlo Felice Claudio Orazi, con interventi di Cristina Cannelli, coordinatrice dei Laboratori d'arte di Sant'Egidio, Matteo Fochessati, curatore della Collezione Wolfsoniana di Genova, Michele Colasanti del Laboratorio d'arte di Sant'Egidio e appunto da Meneghetti.
Il percorso espositivo, aperto da oggi fino al 15 marzo 2023, si sviluppa all'interno del foyer, aperto al pubblico in queste giornate dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 dal lunedì al sabato; dalle 15 alle 18 la domenica. La mostra accoglie le opere realizzate nei laboratori di Sant'Egidio ed è incentrata sui temi della fragilità e della disabilità, dell'accoglienza e dell'integrazione.
L'esposizione è incentrata sui temi delle fragilità e diseguaglianze, nonché dell'accoglienza e integrazione, legati anche a questioni di attualità come le migrazioni, la crisi climatica e ambientale, i conflitti e le loro drammatiche conseguenze, e, fra questi anche quello angosciante in corso in Ucraina e la grande sete di pace. Disegni, dipinti, installazioni, collage di parole testimoniano l'efficacia imprescindibile della dimensione del laboratorio creativo, capace di attivare percorsi di liberazione dal silenzio. 


[ Edoardo Meoli ]