La Comunità di Sant'Egidio difende la protezione speciale: «No a restrizioni»

DI fronte agli ultimi provvedimenti in tema di immigrazione, giunti ora all'esame delle Camere, «la Comunità di Sant'Egidio e la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, che da anni seguono il fenomeno e realizzano risposte concrete, come gli ormai collaudati Corridoi umanitari, esprimono tutta la loro preoccupazione e lanciano un appello al Governo e al Parlamento».
E' quanto si legge in una nota nella quale si aggiunge: «Il pacchetto di nuove regole previste rischia infatti di intaccare un modello che, sia pure 
tra luci ed ombre, ha consentito di tutelare diritti fondamentali. In particolare occorre riconsiderare gli effetti che avrebbe una restrizione della cosiddetta 'protezione speciale'. Gravi conseguenze si avrebbero prima di tutto sulle persone che lo richiedono. Non potrebbero infatti essere più protette se a rischio di trattamenti disumani nei loro paesi, né riceverebbero più cure indispensabili per la loro sopravvivenza, né avrebbero la possibilità di essere accolti quando fuggono per calamità naturali».