«Non si può morire di speranza» Sant'Egidio, la veglia di preghiera

Livorno. Comunità di Sant'Egidio. Preghiera sui migranti.
Livorno, la Comunità ha organizzato per oggi alle 18.30 l`incontro nella chiesa di San Giovanni
Sperare ed avere memoria, lavorare per i corridoi umanitari, non accettare che sia messa in discussione la legge del mare, una regola d'umanità per la quale chi è in pericolo deve essere salvato, pregare per aprire il cuore a un'azione piena di umanità e concretezza. Sant'Egidio invita oggi alle 18.30, a partecipare all'incontro di preghiera `Morire di speranza` nella chiesa di San Giovanni a Livorno.
«Siamo davanti a un dramma che ci chiede di non restare indifferenti alle morti in mare e alle sofferenze di tutti coloro che sono costretti a lasciare la propria terra, in cerca di salvezza dalla guerra, l'instabilità politica, la povertà, le catastrofi legate ai cambiamenti climatici», spiega la Comunità di Sant'Egidio. All'incontro, promosso in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, parteciperanno rifugiati e profughi, insieme a rappresentanti delle diverse comunità religiose e associazioni presenti a Livorno, con i loro fedeli.
Nella preghiera il ricordo delle storie, dei nomi, dei volti di chi ha perso la vita nei viaggi della speranza, come Osama, di 25 anni, e Shawq Muhammad, di 22 anni, siriani, annegati insieme a Moshin, Abdul e Sami, pakistani, la notte tra il 13 e il 14 giugno 2023 davanti a Kalamata, in Grecia, a causa del capovolgimento del barcone dopo un viaggio di 5 giorni iniziato a Tobruk, in Libia. Saranno ricordati i 700 passeggeri, di cui molte donne e bambini, provenienti soprattutto da Siria, Egitto e Pakistan. Si sono salvati solo in 108.
No, non si può morire di speranza. Non si può lasciare alla profondità delle acque e al freddo delle frontiere o al caldo dei deserti la vita di una madre, di un bambino, di un nostro coetaneo, di un padre. E va restituito il nome a chi non ce l'ha fatta e dare futuro a chi rischia di perderlo.
 
 

[ MICHELE BRANCALE ]