Dal sisma alle guerre: L'Aquila ricorda le vittime dei disastri
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Dal sisma alle guerre: L'Aquila ricorda le vittime dei disastri

Petrocchi accende la lampada perpetua alle Anime Sante. Riccardi: «Serve una consapevolezza sul bisogno di pace»
«Di fronte alla sofferenza non bisogna passare oltre ma, come il Samaritano, bisogna avere compassione e andare verso l'altro per aiutarlo materialmente e spiritualmente». Lo ha detto il cardinale arcivescovo Giuseppe Petrocchi nella prolusione al convegno nazionale su "Il terremoto dell'anima" che si è svolto nella sala ipogea del Consiglio regionale.
Va subito sottolineato che al termine del convegno, nella Chiesa del Suffragio e in particolare nella Cappella della Memoria, c'è stata l'accensione, per mano del cardinale Petrocchi, di una lampada perpetua a tre fiamme per «ricordare l'importanza di non dimenticare e l'impegno sia a favore delle vittime delle calamità sismiche, naturali, panderniche che a favore della pace come risposta alla guerra».
Erano tre le relazioni più attese del convegno: dell'arcivescovo Petrocchi, di suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero Vaticano per il servizio dello sviluppo, e di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio.

PETROCCHI

Il cardinale, dopo aver approfondito la parabola evangelica del Samaritano, ha concluso: «L'avvertimento che ci viene dalla parabola è molto chiaro e vincolante: se qualcuno giace bisognoso sulla strada in cui passo, la cosa mi riguarda e mi chiama a intervenire. Non basta accorgersi, bisogna sentirsi coinvolti, poiché l'altro mì appartiene. E rendendosi presenti - con carità innovalva - nelle periferie esistenziali - grandi o piccole - del mondo in cui viviamo che si contribuisce a costruire la Chiesa-comunione e una società a misura d'uomo».


SMERILLI

Suor Alessandra Smerilli, abruzzese originaria di Vasto, partendo dalla sua esperienza al dicastero ha parlato del grido di dolore e della sofferenze delle genti del mondo e ha indicato nella povertà, nei migranti, nello sfruttamento delle risorse a vantaggio di pochi e persino nella salute mentale post Covid dei giovani, alcune delle grandi emergenze a cui le Chiese locali e la Chiesa universale devono far fronte.

RICCARDI

Per Andrea Riccardi «la guerra è la madre di tutte le povertà e di tutte le disgrazie, imprigiona i popoli e le speranze». Oggi, ha sottolineato, si fa la guerra come se fosse un videogame ma «per sapere che cosa è la guerra bisogna andare a parlare con i feriti, con chi ha perso tutto, allora forse si avra maggiore consapevolezza delle necessità della pace».
 

ALTRI INTERVENTI

Il convegno, moderato da don Daniele Pinton ha avuto come relatori anche don Luigi Epicoci, Alessandro Rossi, docente di Psichiatria, il rettore Edoardo Messe, il professor Roberto Aloisio del Gssi, monsignor Domenico Pompili, vescovo di Rieti durante il sisma che ha distrutto Amatrice nel 2016, e don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana. L'evento è stato organizzato dall'Ufficio diocesano per la Pastorale dell'emergenza con la Conferenza episcopale Abruzzo-Molise, la Caritas, l'Istituto di Scienze religiose e con l'alto patrocinio del Dicastero Vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale, della Regione, del Comune, della Comunità di Sant'Egidio, dell'Ordine dei giornalisti, degli psicologi, dell'Ufficio scolastico regionale.
 
 

 


[ Giustino Parisse ]