Solo l'umanità può salvarci

Presentato a Napoli il libro di Mario Marazziti; "La grande occasione: viaggio nell'Europa che non ha paura" sull'esperienza dei corridoi umanitari

L'Europa ha una grande occasione: mirare ad un futuro migliore e superare la crisi demografica, accogliendo coloro che vengono da altri Paesi: immigrati, extracomunitari, richiedenti asilo e profughi, ma per farlo deve superare la paura. È questo l`assunto da cui parte Mario Marazziti, giornalista, scrittore e co-fondatore della Comunità di sant'Egidio, ma anche ex deputato, nel suo libro: "La grande occasione, viaggio nell'Europa che non ha paura", edito da Piemme e presentato a Napoli, insieme a Francesco Dandolo, docente universitario e direttore della scuola d`italiano di Sant'Egidio e gli studenti universitari del Dipartimento di Scienze Politiche della Federico II.
Una contronarrazione che ribalta il concetto tradizionale legato all'immigrazione partendo dall'esperienza dei corridoi umanitari.
Lei ha scritto un diario di viaggio che attraversa Germania, Francia, Belgio, Italia, Spagna raccontando luoghi, situazioni e persone che hanno accolto i migranti con i corridoi umanitari delle comunità di sant'Egidio europee, un tema particolarmente caldo nel momento storico che stiamo vivendo.
«È la parte solitamente non raccontata dei corridoi umanitari quella che emerge in qualunque punto d'Europa e d'Italia, dalla periferia di Caserta a Cefalù, dalle montagne del cuneese di fronte alla Francia alla frontiera con la Svizzera, dalla Normandia alla Baviera. Uno spaccato di gente comune che si mette insieme per garantire l'accoglienza e l'accompagnamento e tutti riscoprono le radici dei propri luoghi, la cultura, l'umanesimo, il cristianesimo e tutto questa diventa nuova vita e quindi la cosiddetta 'invasione' aiuta gli europei a ritrovare se stessi e non a perdere l'identità, e questo avviene solo a livello di gente comune».
Esiste ancora una speranza di fronte al clima di intolleranza e alle guerre?
«Difficile non pensare ai gravi fatti degli ultimi giorni; ma proprio da un terribile naufragio, quello di Lampedusa del 2013, che costò la vita a circa 400 persone, la Comunità di Sant'Egidio ha trovato la forza e l'ispirazione per ideare i corridoi umanitari, tuttora il modo più sicuro per arrivare in Europa da parte di profughi in condizione di particolare fragilità, una via legale organizzata dagli Stati europei per salvare vite. L'anima dell`Europa è composta da cittadini normali, che non hanno paura, che accolgono, consapevoli che non farlo segna inevitabilmente il declino della nostra civiltà. In Europa, insomma, c'è ancora l'uomo».
Ciononostante il clima che si respira è preoccupante.
«C`è una predicazione del disprezzo dei profughi, degli stranieri, dell'altro in generale che negli anni ha toccato punte di disumanità evidente senza che esista una preoccupazione, una indignazione o una reazione a tutto questo. Ricordo quando la foto di quel bambino sulla spiaggia della Turchia, fece il giro del mondo, la risposta di un nostro noto politico alla domanda; 'bisogna salvarli o no?', fu: 'la colpa è di chi l'ha fatto arrivare lì'. Ecco di fronte a tutto questo, l'unica possibilità è ritrovare l'umanità».


[ Elena Scarici ]