O tutti o nessuno

O tutti o nessuno

Il percorso di preparazione di quest'anno è stato particolarmente attento ai fragili

Come tradizione per la Chiesa di Napoli, la prima domenica di Avvento è stata dedicata ai sacramenti dei disabili, coincisa con la Giornata internazionale della disabilità, con la celebrazione eucaristica, nella chiesa Cattedrale, delle ore 11.00, presieduta dall'arcivescovo metropolita di Napoli, don Mimmo Battaglia.
Ricorrenza istituita dall'Onu nel 1992. Nel 2006, la Convenzione sui diritti delle persone con disabilità ha sottolineato l'esigenza di difendere e salvaguardare, anche attraverso la ricorrenza del 3 dicembre, la qualità della vita delle persone con disabilità rispetto ai principi di uguaglianza e partecipazione alla sfera politica, sociale, economica e culturale della società.
Marco, Massimo, Valeria, Daniele, Giovanna, Francesco, Gloria, Claudia, Maria, Gennaro, Emanuele, Mariapia, Enrico e Giulia, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione, insieme a volontari o parenti che hanno scelto di avere come padrino e madrina. Nella cattedrale gremita, insieme alla Comunità di Sant'Egidio, organizzatrice dell`evento, erano presenti anche molte associazioni che hanno accompagnato le persone con disabilità. Una liturgia fattasi ancora più inclusiva, quando alcune persone non disabili hanno manifestato il desiderio di essere cresimate.
«Il percorso di preparazione di quest'anno è stato molto bello, attraverso l'ascolto della parola di Dio, la preghiera, la confessione, l'amicizia, l'accoglienza e la relazione con tutti, in particolare con le persone più fragili, con disabilità - ha detto Matilde Azzolini, della comunità di sant'Egidio, che si occupa delle catechesi delle persone disabili - Oggi vogliamo impegnarci a vivere questa liturgia come un nuovo inizio, vivere con gioia il tempo dell'Avvento in vigile attesa della venuta del Signore, che è l'amico buono della nostra vita. Questa liturgia è il segno che ogni fragilità, quando è accolta e amata, diviene una grande forza e insieme disabili e non disabili abbiamo questa grande forza, quella dell'amicizia con Gesù».
La cattedrale di Napoli come luogo di annuncio per tutti, "casa" accogliente che ha accolto anche i più fragili e i più poveri, rendendoli non solo destinatari del messaggio evangelico, ma protagonisti nel cammino di fede, nella consapevolezza che proprio i piccoli e gli ultimi sono i più vicini al cuore di Dio. Durante l'omelia, l`arcivescovo di Napoli, monignor Battaglia, ha sottolineato come le persone con disabilità sono protagonisti, testimoni della bellezza della speranza, segno della cura di Dio per la vita di tutti: «Oggi celebriamo la bellezza dell'amore di Dio; incontrarvi e vivere con voi la bellezza di questo giorno è per me un momento di grazia. Il sacramento della Confermazione è la scelta che conferma il desiderio di seguire Gesù, conoscerlo e creare una intimità con lui. Siate consapevoli del momento che state vivendo, non tutto vi deve cadere addosso, siate voi gli artefici di un cambiamento possibile - ha detto l'arcivescovo - Non temete, alzatevi e riprendete il vostro cammino. Questo è l'Avvento: il poter ricominciare e riconoscere i passi del Signore fa riaccendere in noi la luce della speranza».
È una di quelle celebrazioni eucaristiche che emozionano per quanto sono belle; un insieme di sentimenti e di amore, capaci di far dimenticare per un po' quanto accade intorno. La presenza di questi fedeli "speciali" arricchisce la Chiesa ed è un dono per tutti. È compito della Chiesa, infatti, prendersi cura di tutti, normodotati e no. Perché tutti sono figli di Dio e tali devono sentirsi a pieno titolo. Nessun limite fisico o psichico può essere di impedimento all'incontro col Signore: ascoltare, accogliere ed includere.
Ascolto della Parola di Dio, partecipazione alla liturgia domenicale e ai sacramenti, preghiera, amicizia e accoglienza sono i passi che i disabili, presenti in cattedrale, hanno percorso nell'anno per prepararsi all'incontro con Gesù e al sacramento della confermazione. Le catechesi a loro rivolte sono nate dalla consapevolezza che la comunicazione del Vangelo è via accessibile, senza barriere, per parlare al cuore di tutti. Sono la testimonianza che ogni fragilità, quando accolta ed amata, diviene una grande forza, la forza delle Spirito Santo. Una piccola ma significativa testimonianza nel cuore del cammino del Sinodo e della vita della Chiesa, dove tutti hanno un posto da protagonisti nella comunicazione del Vangelo. «Nessuno di noi basta a sé stesso, abbiamo bisogno gli uni degli altri e quando una persona è in una difficoltà accolga quello che l'aiuto dell'altro gli dà - ha detto l'arcivescovo Fidatevi di Dio e affidatevi a Lui, che non abbandona ed è forza, luce e amore. Fate sì che la vostra vita si riaccenda, sino a farvi diventare segno di speranza».  

 
 

[ Emanuela Scotti ]