Ridiamo dignità alle persone

Ridiamo dignità alle persone

Comunità di Sant'Egidio
Consegna settimanale di "cene al sacco", cene mensili e nelle festività principali, animazione quindicinale con gli anziani. Sono questi i fronti di impegno dei volontari della Comunità di Sant'Egidio di Conegliano.
Consegna settimanale di "cene al sacco", cene mensili e nelle festività principali, animazione quindicinale con gli anziani. Sono questi i fronti di impegno dei volontari della Comunità di Sant'Egidio di Conegliano. Gente che si rimbocca le maniche per aiutare chi sta peggio, ma lo fa dopo aver pregato, perché è la Parola di Dio ad orientarne la vita. Gli appuntamenti, sempre nella chiesa dei frati cappuccini, sono: ogni mercoledì alle 20.30, prima del "giro" per portare la borsa alimentare ai senza fissa dimora; il primo e il terzo venerdì alle 20, per i malati e per i poveri; ogni seconda domenica del mese alle 19, per la pace.
Anche a Conegliano, come in tutti e 70 Paesi del mondo in cui è presente, la Comunità di Sant'Egidio raccoglie uomini e donne di ogni età e condizione, uniti da un legame di fraternità nell'ascolto del Vangelo e nell'impegno volontario e gratuito per i poveri e per la pace.
«Attualmente - spiega il referente Silvano Contessotto - contiamo una ventina di volontari, tra di loro anche tre giovani tra i 22 e i 25 anni. Altri sette ragazzi appena maggiorenni vanno invece a Treviso per dare una mano alla "Scuola per la pace" che si occupa di bambini disagiati». Sono una quarantina i senza fissa dimora di Conegliano e dintorni che ricevono la "cena al sacco" distribuita il mercoledì dai volontari. Insieme a prodotti a lunga conservazione, frutto di donazioni o acquistati dai volontari, vi è sempre un alimento caldo «per dare un senso di famiglia al pasto».
Ma più della borsa conta il rapporto umano, il farsi presenti con persone che vivono ai margini, interessandosi della loro condizione di vita e di salute. È un'esperienza forte che qualche parrocchia propone di tanto in tanto ai giovani: è il caso di Santi Martino e Rosa e di Ponte della Priula.
«Purtroppo - annota Silvano - non riusciamo a seguire tutti i senza fissa dimora. Oltre alla quarantina che conosciamo, nel comprensorio di Conegliano ve ne sono almeno un'altra ventina». La seconda domenica di ogni mese dopo la preghiera per la pace c'è la cena con le persone povere e/o sole in una sala messa a disposizione dai frati cappuccini. «Un altro momento di forte umanità» testimonia Contessotto. In occasione delle feste natalizie la Comunità - insieme agli alpini del gruppo Maset, alla Ristorazione Ottavian e alla società Rent Solution - ha organizzato i cenoni di di Santo Stefano e San Silvestro. Circa 150 le persone che hanno risposto all'invito e si sono ritrovate nella sede degli alpini in una bella atmosfera di famiglia. Anche il vescovo Corrado ha voluto dare un saluto la sera dell'ultimo dell'anno.
Infine negli spazi del convento cappuccino ogni quindici giorni la Comunità si ritrova con gli anziani che desiderano trascorrere qualche ora in compagnia, tra giochi di società e qualche chiacchiera perché «la solitudine è il grande male del nostro tempo - osserva Silvano -, viviamo un tempo in cui tante persone non hanno più qualcuno con cui relazionarsi». «Tutte le nostre iniziative - conclude Silvano - hanno un unico obiettivo: ridare dignità alle persone facendole sentire parte della società». Chi desidera collaborare in questa opera può chiamare Silvano al 349-5875807. 

 


[ Elisa Giraud ]