Portello, in partenza "IncluCity" «Nessuno sarà lasciato indietro»

Il progetto per l'inclusione e l'integrazione
Il gruppo Bnl finanzierà le iniziative della Comunità di Sant'Egidio per il quartiere. Corsi di italiano, vacanze estive, visite ai musei e sport per bimbi e adolescenti
Avere un sogno sempre pronto può essere utile, perché a volte arrivano giorni in cui i sogni si avverano. La Comunità di Sant'Egidio un sogno - anzi, un progetto - ce l'ha da un pezzo: promuovere l'inclusione e l'integrazione attraverso l'incontro, le attività, la vita insieme. Al Portello, dove l'associazione ha la sua base principale, questo progetto si concretizza in tante iniziative. Così numerose ed efficaci, che la banca Bnl Bnp Paribas ha scelto di sostenerle finanziando, con una somma di almeno 50 mila euro - ma non si esclude che possa essere anche più generosa - il progetto "IncluCity" che è una sorta di prosecuzione, per la prima volta fuori dai confini francesi, del "Project Banlieues" che sempre il gruppo Bnp sostiene dal 2006, con l'obiettivo principale di favorire l'integrazione dei giovani immigrati di seconda generazione.
IncluCity sarà proposto e finanziato anche al Giambellino di Milano, al Macrolotto Zero di Prato e a Ponte di Nona a Roma dove sono attivi i Punti Luce di Save the Children. E ancora al Doganella di Napoli, a sostegno della Scuola del Fare "Giulia Civita Franceschi" con la Fondazione Riva. Per sondare il terreno sul quale seminare "IncluCity" e per vedere come lavora Sant'Egidio, qualche giorno fa al Portello è arrivata Elena Goitini, amministratore delegato di Bnl, che ha incontrato i bambini della Scuola della Pace del quartiere e i volontari della Comunità.
«Essere al fianco di operatori come quelli di Sant'Egidio, ha poi detto Goitini, «significa favorire l'inclusione in modo concreto, promuovendo l'impegno della banca e di tutto il gruppo in un'ottica di sostenibilità, come mix tra economia e sociale». Grazie a IncluCity saranno sostenute - e potenziate - almeno sette grosse iniziative che Sant'Egidio conduce nel quartiere. Si potrà allargare il bacino d'utenza della Scuola della Pace, il doposcuola rivolto a bambini della primaria. Nelle sale dell'Ater in via Marzolo si potranno ampliare i corsi di lingua e cultura italiana, tenuti da volontari - molti dei quali sono studenti universitari - e rivolti a giovani di 16-18 anni, per lo più richiedenti asilo provenienti da Africa e Asia. Saranno finanziate e dunque aperte a un maggior numero di iscritti (più di cento) le vacanze solidali dei bambini delle Scuole della Pace (oltre quella del Portello, ce ne sono anche in altri quartieri) che trascorreranno insieme una settimana in montagna.
E ancora: si organizzeranno attività culturali e artistiche insieme ad associazioni, già sicure quelle con Fantalica (laboratori di street art per realizzare un murales per il Portello e di street photography) e quella con il coro Corollario (laboratori di musica). Inoltre, durante l'estate, si faranno percorsi educativi sui temi dell'ambiente e della sostenibilità, con visite all'Orto botanico e al museo della Natura e dell'Uomo. E non è ancora tutto, perché si prevede anche di promuovere lo sport e la buona alimentazione tra i più piccoli, anche con attività in piscina durante l'estate e di coinvolgere i ragazzi più grandi in attività di servizio nei confronti dei bambini più piccoli e degli anziani, anche per favorire l'incontro intergenerazionale.
«Grazie a questo progetto», dice Mirko Sossai di Sant'Egidio, «possiamo intensificare la nostra azione per rafforzare la rete di comunità nel quartiere, così da non lasciare indietro nessuno. E possiamo evitare che integrazione e inclusione diventino un problema». 

[ Cristiano Cadoni ]