Lingua cultura e solidarietà: le chiavi dell'integrazione. I nuovi diplomati della scuola di italiano di Sant'Egidio

Studenti immigrati di tutte le nazionalità hanno sostenuto gli esami delle scuole della Comunità: "Siamo nuovi europei e amiamo l'Italia"

Si è concluso a luglio l’anno scolastico per gli studenti delle scuole di lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio di Lazio, Toscana e Piemonte che hanno appena sostenuto gli esami di fine anno. Gli studenti, migranti provenienti da tutto il mondo che ora vivono e lavorano in Italia, hanno compiuto un percorso di integrazione nel nostro Paese, iniziato con lo studio della lingua e della cultura italiana, e arricchito dalla partecipazione al lavoro della Comunità di Sant’Egidio al fianco dei più poveri, come il sostegno agli anziani in difficoltà, o l’aiuto alle persone senza dimora.

 

 

In questi mesi estivi sono iniziate le consegne dei diplomi: più di 400 nelle scuole di Livorno e Pisa, 500 in Piemonte (Novara, Arona, Borgomanero, Rivarolo Canavese e Torino). Oltre agli esami della scuola, molti degli studenti in diverse città italiane hanno sostenuto anche l'esame CELI per la certificazione dell'italiano L2 dell'Università per Stranieri di Perugia.

Sono circa 700 studenti invece gli studenti delle scuole di Sant’Egidio a Roma che hanno sostenuto in questo mese l'esame di italiano, di questi 300 hanno sostenuto anche quello per la certificazione PLIDA in collaborazione con la Società Dante Alighieri. Accanto ai corsi di lingua, la scuola ha attivato corsi per mediatori culturali e di economia domestica.

Tra giugno e luglio si sono svolte le cerimonie di consegna dei diplomi delle scuole di lingua italiana della Comunità a Livorno e in Piemonte, quest’ultima nell’Aula Magna dell’Università del Piemonte Orientale: ad accompagnare gli studenti c’erano anche gli anziani di alcuni istituti, ormai amici e familiari dei migranti, e i bambini conosciuti durante l’anno, come quelli delle scuole dove i ‘’nuovi europei’’ tengono spesso incontri per sensibilizzare i più giovani sul dramma della guerra e le difficoltà dei viaggi verso l’Europa.