A San Bartolomeo la lettera di Padre Capelli, vittima del nazismo insieme alle comunità di Marzabotto e Monte Sole

La preghiera al Santuario dei nuovi martiri del XX e XXI secolo

È stata deposta sull’altare dei testimoni della fede vittime del nazismo la lettera di Padre Martino Nicola Capelli, nella preghiera a San Bartolomeo all’Isola, Santuario dei nuovi martiri. Una preghiera che è come un pellegrinaggio e riporta ai giorni terribili della Seconda Guerra Mondiale, quando la violenza nazista si abbattè sulle comunità martiri di Marzabotto e Monte Sole.

In questo tempo in cui nuovamente si sentono parole di odio, è particolarmente opportuno rinnovare con questo dono della famiglia dehoniana, la memoria di questo pastore buono, che spese la sua ultima estate, nel 1944, nelle frazioni più povere e isolate di Monte Sole, condividendo il destino delle comunità dell’Appennino emiliano travolte dalla furia nazista, che devastò paesi e trucidò intere popolazioni per fare terra bruciata.

In una strage preparata da anni di parole di odio, padre Martino continuò a creare legami con la Parola, parlando con tutti per salvare il popolo, non smettendo di comunicare il Vangelo e di viverlo, stando vicino alle vittime e dando sepoltura alle persone uccise. “È una preparazione dell’amore” dice don Francesco Tedeschi nella predicazione. “La responsabilità che viene dalla testimonianza è costruire un futuro come lo avrebbero voluto. Non è una vita persa, ma donata. È la libertà dell’amore che i martiri di ogni tempo ci insegnano”.
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La lettera donata al Santuario è stata scritta nel 1931 da padre Capelli ed è la sua prima professione religiosa nella congregazione dei Sacerdoti del Sacro Cuore di Gesù (Dehoniani). Il Superiore Generale dei Dehoniani, Padre Carlos Luis Suarez Codorniú, scj, ha partecipato alla preghiera di mercoledì 13 novembre, ricordando padre Capelli come uomo che ha donato la sua vita e il perdono ai carnefici, rendendosi servo di tutti.

Un po' di storia sull'eccidio di Monte Sole e il martirio di Padre Capelli

In occasione di questa cerimonia la famiglia dehoniana ha anche consegnato la reliquia ex ossibus del beato Giovanni Maria della Croce, scj (1891-1936), martire spagnolo ucciso durante la guerra civile.