Gli aquiloni dei bambini afghani profughi a Lesbo: un segno di speranza che conclude la missione estiva di Sant'Egidio

Si conclude la missione estiva di Sant’Egidio con i profughi dell’isola greca di Lesbo. Non finiscono però il sostegno e la vicinanza ai migranti che restano nell'isola e che vedranno nuove missioni della Comunità nei prossimi mesi. Il volo degli aquiloni nel cielo di Lesbo, l'olivo piantato sulla "collina dei giubbotti", le feste con i minori non accompagnati, le preghiere, i diplomi dei corsi di lingua, sono segni di speranza di un'amicizia che non vuole conoscere confini.

Con i minori non accompagnati

Abbiamo trascorso alcune giornate insieme a tutti i circa 200 minori non accompagnati che vivono in 7 case famiglia sull’isola di Lesbo. Sono giovani dai 12 ai 17 anni provenienti da Afghanistan, Somalia, Siria, Iraq, Congo e Guinea Conakry.

Hanno percorso da soli il pericoloso viaggio verso l'Europa e oggi, in una sorta di "limbo", sognano un futuro migliore nel nostro continente. Nelle gite, nei pranzi insieme alla tenda dell'amicizia, i ragazzi confidavano i loro sogni, non tanto diversi dai loro coetanei nati in Europa: chi vuole fare il calciatore, chi l’ingegnere. Molti hanno raccontato l'angoscia dei respingimenti in mare, l'apprensione per genitori e fratelli lontani e spesso in pericolo nei paesi d’origine.

La festa degli aquiloni

La Scuola della Pace - uno spazio per i giochi, i colori e l’alfabetizzazione - si è conclusa con una festa dopo un’estate di attività presso la Tenda Rossa. Ciascuno ha ricevuto un attestato col proprio nome, un ricordo che conserveranno con cura.

Gli ultimi giorni della missione sono stati attraversati dal dolore e dal lutto per la situazione dell'Afghanistan e l’attentato all’aeroporto di Kabul: giungevano notizie di familiari che non erano partiti e che negli scontri hanno perso la vita. Abbiamo cercato di dare consolazione a tanto dolore.

Abbiamo celebrato anche per questo la festa degli aquiloni: quando in aria si alzavano gli aquiloni con al centro la colomba e l’arcobaleno, è stato visibile l'entusiasmo dei bambini della Scuola della Pace. Ma anche i grandi guardavano gli aquiloni come un simbolo di libertà: in passato i talebani ne avevano vietato l’utilizzo. La festa degli aquiloni in Afghanistan segna la fine dell’inverno e l’inizio della primavera: resta ancora, per tutti gli afghani, un segno carico di speranza.

Un ulivo nel cimitero dei giubbotti

Tutti i gruppi della Comunità che sono andati a Lesbo, provenienti da vari paesi europei, si sono recati in pellegrinaggio e hanno pregato nel lifejacket graveyard, il “cimitero dei giubbotti”, un’immensa discarica sulla collina battuta dal vento, di fronte al tratto di mare più stretto tra l'isola e la Turchia. Lì, dove le coste si avvicinano fino quasi a toccarsi, i vengono gettati i resti dei naufragi. Da questa estate, un giovane ulivo piantato sulla collina è il segno lasciato dalla Comunità a simbolo di una pace che deve mettere radici anche nelle condizioni più difficili.

La consegna degli attestati ai volontari

Sono stati un elemento decisivo di questa estate di solidarietà a Lesbo: sono i 30 giovani - uomini e donne migranti, provenienti da paesi diversi -  che per tutto il tempo della nostra presenza sull'isola hanno aiutato gratuitamente alla "tenda dell'amicizia": non solo per servire un pasto caldo a chi - come loro - vive nel campo di “Moria2”, ma soprattutto, per aiutare a comunicare (in farsi o in arabo) con i profughi. Una presenza preziosa.

A tutti loro, al termine delle attività, durante una serata animata da canti e balli, è stato consegnato un attestato di riconoscimento per il lavoro svolto insieme. Aiutare gli altri restituisce dignità e rende felici. È vero per chi sperimenta un senso di vuoto nelle giornate di vita al campo. Ma è vero anche per ciascuno di noi volontari che, durante l'estate, abbiamo prestato servizio a Lesbo, lasciando lì un pezzo del nostro cuore.
 

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La Comunità di Sant'Egidio è impegnata nel sostenere la prima accoglienza dei cittadini afghani che hanno le famiglie in Italia o hanno legami di lavoro con il nostro Paese.

Per chi vuole si può contribuire con:

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- donando sulla raccolta fondi Facebook

- oppure attraverso il nostro conto corrente bancario:

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Comunità di S.Egidio ACAP Onlus
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Causale: emergenza Afghanistan