Quella "cultura dello scarto" simbolo della nostra crisi

La crisi del vivere insieme. Non riguarda solo gli stranieri; investe anche chi straniero non è, ma rischia ugualmente la separazione, l'esclusione. Il grande numero di anziani che abitano le nostre città dovrebbe essere una conquista, un qualcosa di cui andare fieri. Persone che, seppur malate, oggi riescono a vivere di più, e meglio, dovrebbero essere indicate come un segno di progresso. Ma non è così.
Anziani e malati sono accomunati dalla paura che suscitano, perché mettono a nudo la nostra fragilità. Forse non si tratta solo di fragilità fisica, ma anche quella che caratterizza i legami, le relazioni, mai come oggi precarie. Ci si illude che separare, allontanare anche fisicamente chi ci ricorda tutto questo, sia salutare.
Papa Francesco ha indetto un Giubileo straordinario. Un grande segno di estroversione della Chiesa per andare incontro a tante "periferie esistenziali". Oggi la Comunità di Sant'Egidio con i frati minori conventuali invitano al Giubileo degli anziane dei malati, a partire dalle 15 al Santo. È un segno in comunione con altri momenti di quest'anno giubilare, perché a tanti possa giungere un segno concreto di misericordia e di vicinanza. Un piccolo popolo attraverserà la Porta Santa. Il futuro non è costruire muri, o restare sulla porta, ma andare avanti insieme, attraversare la porta e così trovare un nuovo futuro.


[ Monica Mazzucato ]