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Viene Natale. È una festa che porta luce e che porta gioia. Un antico libro della Bibbia, quello del profeta Isaia ci dice: «Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce» (Is 9,1). Il Natale è una luce che illumina tanti luoghi bui dell’esistenza umana, tanti luoghi di dolore.
Il volto del Bambino che è nel presepe ci ricorda i volti dei bambini poveri, vulnerabili, i volti dei bambini di strada. Quelli dei bambini che sono costretti a fuggire attraverso i barconi; i bambini tra le macerie della guerra, delle città bombardate; i bambini che non possono andare a scuola perché vivono tanti anni della loro vita nei campi profughi dove la scuola non c’è.
Per tutti loro viene il Natale e Sant’Egidio vuole il Natale per tutti.
È la festa della generosità, in cui immaginare una generosità nuova, con tanti aspetti nuovi, che riguarda anche la vita quotidiana di ciascuno di noi. Perché così com’è la festa del grande Pranzo di Natale, vorremmo che si vivesse ogni giorno, non escludendo nessuno, non lasciando fuori dalla porta nessuno. Perché il Bambino del Natale vuole che tutti siano inclusi. E allora mentre da Sant’Egidio faccio a nome di tutta la Comunità tanti auguri per questo Natale perché sia un Natale di pace, di gioia e di luce, faccio anche gli auguri perché sia un Natale di generosità, perché non ci dimentichiamo di nessuno, perché nessuno resti escluso dalla festa del Natale e perché la famiglia umana realmente si allarghi a tutti, soprattutto a chi ne ha più bisogno e a chi ne rimarrebbe escluso.
Aggiungiamo un posto a tavola a Natale nei grandi pranzi, ma aggiungiamo un posto per tutti nel nostro cuore. E pensiamoci e viviamo come persone generose. Questo è quello che ci chiede il Natale.
Grazie e buon Natale a tutti.
Sia un Natale di pace, di gioia e di serenità!
Marco Impagliazzo
Presidente della Comunità di Sant'Egidio
