No alla Pena di Morte, facciamo insieme una battaglia di civiltà

Contro ogni ingiustizia e per i diritti umani

Per la Comunità di Sant'Egidio la vita costituisce il cardine di un sistema di giustizia giusto e umano, soprattutto in un'epoca contrassegnata da conflitti e divisioni, come le recenti guerre in Ucraina e tra Israele e Palestina. Sin dagli anni '90, la lotta contro la pena di morte è diventata uno dei principali campi di azione di Sant'Egidio a livello internazionale. La pena di morte, vista come l'apice delle violazioni dei diritti umani, è considerata una forma di tortura e un contraddittorio alla visione riabilitativa della giustizia. Questa pratica non solo degrada la società civile al livello dell'assassino, ma legittima anche la violenza a un livello istituzionale e, troppo spesso, viene utilizzata come strumento per perseguitare minoranze politiche, etniche o religiose.

L'Italia, con una storia significativa nella lotta contro la pena di morte, ha abolito questa pratica il 30 novembre 1786, un valore che si riflette nella Costituzione della Repubblica Italiana e nello Statuto della Corte Penale Internazionale. La Comunità di Sant'Egidio riconosce che nessun atto criminale, per quanto grave, dovrebbe essere punito con la perdita della vita, poiché la legge dovrebbe proteggere la vita, non negarla.

Il 30 novembre

Ogni anno Sant’Egidio organizza iniziative, conferenze e incontri per sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della pena di morte. In particolare, il 30 novembre, l'iniziativa "Città per la vita, contro la pena di morte" rappresenta un impegno fondamentale della Comunità di Sant'Egidio, mirato a favorire la cessazione della pena di morte e a diffondere una cultura che valorizzi la vita. Questa giornata è il cuore di un'ampia mobilitazione globale che serve a ricordarci che, nonostante i progressi, esistono ancora nazioni che applicano questa sanzione estrema, considerata da molti come un atto di inaudita crudeltà e disumanità. L'obiettivo è proporre un modello di giustizia più evoluto e umano, che rifiuti in modo irrevocabile l'uso della pena di morte. In questa occasione, le città si animano grazie all'azione congiunta di amministratori e cittadini, che organizzano eventi pubblici, iniziative educative nelle scuole e dibattiti accademici nelle università. Le autorità locali si esprimono attraverso mozioni, dichiarazioni ufficiali e comunicati stampa. Inoltre, viene scelto un monumento significativo che, illuminato in maniera suggestiva per l'evento, diventa un simbolo tangibile dell'impegno verso l'abolizione della pena di morte. Il Colosseo, con la sua storia e il suo valore simbolico, è spesso protagonista di questa illuminazione, trasformandosi in un emblema di speranza per un futuro in cui la pena capitale sia solo un ricordo del passato.una conferenza internazionale dei ministri della giustizia, che vede la partecipazione di rappresentanti da diverse nazioni, che vuole enfatizzare l'importanza della vita come fondamento della giustizia. Questi eventi sottolineano l'impegno degli Stati a ridurre la violenza nelle loro comunità e società.

I Congressi Internazionali dei Ministri della Giustizia

Questi congressi internazionali evidenziano l'essenzialità della collaborazione tra nazioni di ogni dimensione nella battaglia condivisa contro la pena di morte. La presenza di ministri, autorità civili, delegati diplomatici e leader religiosi dimostra che, in questo impegno etico, non esistono differenze di rilievo tra paesi grandi o piccoli; tutti sono uniti dal comune obiettivo di porre fine a questa pratica. Tutti condividono la stessa dignità e la responsabilità di perseguire un mondo senza pena di morte, unendo le forze indipendentemente dalle diverse cronologie storiche.
La storia umana sta vivendo un momento di svolta con un numero crescente di stati che abbandonano la pena di morte. La Comunità di Sant'Egidio vede questi congressi come un'opportunità per condividere esperienze e strategie, e per rafforzare la risoluzione per una moratoria universale delle esecuzioni.

Non esiste alcuna tradizione culturale o religiosa che giustifichi la pena di morte, come dimostrano le società che hanno abbandonato questa pratica, inclusi l'Europa e il Giappone. La storia insegna che la pena di morte non è una soluzione giusta o necessaria.
La pena di morte nega la dignità umana e spesso si rivela un errore irreversibile. La Comunità di Sant'Egidio promuove una cultura della vita, che include l'umanizzazione delle carceri e il sostegno alle vittime di guerre e povertà.

In conclusione, la Comunità si interroga sulla giustificazione morale dello stato che uccide in nome della giustizia e sceglie di promuovere una giustizia che rispetti la vita in ogni sua forma, rifiutando la pena di morte.
Per maggiori informazioni sulla posizione della Comunità di Sant'Egidio e sul suo impegno contro la pena di morte, visitate il nostro sito web e seguiteci sui nostri canali social per aggiornamenti e approfondimenti su questo tema cruciale per la giustizia e la dignità umana.

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