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November 17 2014

Laurea Honoris Causa a Catania al prof. Andrea Riccardi, fondatore della "Comunità di Sant'Egidio"

Riconoscimento ai «costruttori di pace»

 
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 "Per l'azione di alto valore civile ed umanitario e per le competenze di alto profilo scientifico nel campo del corso di laurea magistrale Governo dell'Unione Europea e Politica Internazionale". Con questa motivazione, ieri mattina, nell'aula magna del Palazzo centrale, il rettore Giacomo Pignataro, ha conferito la laurea specialistica Honoris Causa al fondatore della Comunità di Sant'Egidio e ordinario di Storia contemporanea della Terza Università degli Studi di Roma, Andrea Riccardi - davanti al corpo accademico e alle autorità civili, militari ed ecclesiastiche - su proposta dell'allora Consiglio di facoltà di Scienze politiche.
"Annoveriamo il prof. Riccardi tra i docenti della nostra Università - ha detto Pignataro, presidente della commissione di laurea, alla presenza del prorettore, Alessandra Gentile - perché ci aiuterà nell'ambizioso progetto di costruire una società civile migliore; le università devono essere un luogo di formazione dei nostri giovani ed anche di confronto tra le diverse tradizioni del mondo tramite un progetto interculturale anche alla luce dei flussi migratori nell'area del Mediterraneo".
"Ringrazio per l'onore che mi viene fatto in questa prestigiosa Università - ha detto emozionato il prof. Riccardi nel corso della lectio doctoralis -. Trova motivo, credo, nella mia qualità di testimone di alcune storie di pace o di ricerca della pace, vissute dalla Comunità di Sant'Egidio. Storie degli ultimi 25 anni che mostrano come, anche in condizioni disperate e aggrovigliate, la pace é possibile; storie del nostro mondo dopo la fine della guerra fredda, quando si sperò nell'affermazione di una grande pace. Questa non è venuta, anzi, sono cominciati i conflitti di civiltà e religione, guerre civili ed etniche. Nonostante tutto la pace è sempre possibile".
Traguardi che la Comunità di Sant'Egidio ha raggiunto, secondo Riccardi, grazie al "particolare soggetto internazionale" che l'istituzione laica fondata nel 1968 riveste ed alla forza del "dialogo presente nei cromosomi della Comunità" insieme "alla speranza di pace ed al realismo di azioni della Comunità, soggetto con caratteristiche originali nello scenario internazionale riconosciuto da governo e diplomatici che la contattano come l'allora presidente Usa, George Bush, o i segretari dell'Onu. La pace è possibile: bisogna trovare le vie per realizzarla, ricostruendo le fratture, creando un'intelaiatura di garanzie per il futuro, mostrando che non c'è niente di peggio che la guerra, dando sbocco alla volontà dei popoli ostaggi della guerra". Il tutto con "una forza debole, quella del dialogo, dell'amicizia e dell'umanità - ha precisato - spesso la svolta nei processi di pace avviene con il mutuo riconoscimento delle parti in lotta come componenti della vita nazionale, come  parte da integrare nel futuro. Bisogna far emergere quello che unisce. Ed in questo contesto la Comunità riveste il ruolo di osservatorio sull'orizzonte internazionale, sulle frontiere della guerra, della povertà dei popoli, della violenza".
In precedenza Giuseppe Vecchio, ordinario di Diritto, nel leggere la motivazione del conferimento dell'onorificenza, ha spiegato che "oltre per l'attività professionale, Riccardi è noto internazionalmente per essere l'iniziatore, nel 1968, della Comunità di Sant'Egidio. Basti pensare al ruolo di Riccardi come "mediatore nel negoziato per la pace in Mozambico nel 1992 dopo 16 anni di guerra civile ed in altre crisi belliche come in Sudan, Burundi, Albania, Uganda, Guatemala, Kossovo e Costa d'Avorio - ha aggiunto il prof. Vecchio -. Particolarmente sensibile al tema della coabitazione e del dialogo interreligioso fra mondi culturali differenti, ha studiato i rapporti fra cristiani e musulmani tra il XIX e il XX secolo". Sul percorso accademico di Riccardi - che ha anche rivestito la carica di ministro del Governo Monti per la cooperazione internazionale e l'integrazione - si è soffermato, con la laudatio, il prof. Giuseppe Barone, direttore del dipartimento di Scienze politiche e sociali. "Riccardi - ha detto - può annoverarsi tra i maggiori studiosi del cattolicesimo contemporaneo, della storia della Chiesa e del dialogo interconfessionale tra le Religioni".


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