NAPOLI - Lo chiamavano «`O barone» come il personaggio, immortale, di «Operazione San Gennaro», il film con Nino Manfredi nei panni di Dudù.
Nessuno ha mai capito il perché. Forse per le origini nobili di cui non andava affatto fiero, o per il suo modo distaccato di vivere la strada e la povertà che per lui era una scelta e non un`imposizione dettata dal caso.
Era conosciuto così, come `O Barone, perché circolavano e circolano, tutt`oggi, numerose storie sul suo passato. Leggende metropolitane. La verità è che era diventato l`idolo dei più giovani per la sua voglia di protesta, di anticonformismo, di vita vissuta controcorrente.
Chiunque passasse fra piazza Bellini, piazza del Gesù e piazza San Domenico, nei vicoli dei Decumani, lo ha conosciuto. E molti hanno immortalato le sue imprese sul web. Come il bagno nella fontana di piazzetta Monteoliveto. Ovviamente c`è chi diceva che non avesse tutte le rotelle a posto, ma per la maggior parte dei ragazzi che di notte nei week end affollano Monteoliveto era solo un contestatore. «`O barone», o chissà quale fosse il suo nome (e sinceramente poco interessa) è morto due giorni fa. Colpa di un`infezione che aveva colpito fegato, polmoni, milza. Lo hanno trovato in strada e portato al Vecchio Pellegrini in ambulanza, ancora cosciente. Ma è durato poco.
L`infezione era ormai troppo avanzata e i valori vitali sono precipitati in un attimo. Anche grazie, secondo i medici, «al notevole quantitativo d`alcol presente nel sangue». E ieri, alla notizia, c`è stato un funerale virtuale sul web. In centinaia lo hanno ricordato sul loro profilo.
«E` vero che `o barone è venuto a mancare, dopo Donald (il clochard del San Carlo morto a novembre per il freddo, ndr), è un altro simbolo di Napoli, della vita da studenti in centro storico, a venir meno...
Ma è anche la conferma definitiva che è finita un`epoca, almeno la nostra», scrive Antonella. E poi Antonio che non è più un ragazzo: «Cià Barò...mi ricordo quando ti ho incontrato e ci siamo divisi i taralli che avevo comprato. Ma tu volevi pure 500 lire per la birra e io te li davo (quando li tenevo). Sei stato un grande Poeta. RI.P. grande uomo».
`O barone è un altro morto della strage silenziosa che in sedici anni ha provocato a Napoli 215 morti. Ventidue soltanto nel 2013. La Comunità di Sant`Egidio conosce tutto di questi invisibili perché li assiste ogni giorno nelle strade. Oltre al barone ieri è morto anche Gre gorz Och, 34 anni, deceduto nella notte in via Diaz a San Gennaro Vesuviano. Lavoratore clochard senza casa. «Troppi silenzi - spiega Antonio Mattone, responsabile napoletano di Sant`Egidio - troppa indifferenza.
Siamo molto preoccupati per l`aumento della povertà e per le difficili condizioni in cui vivono tanti senza fissa dimora con pochissime strutture di assistenza aperte dalle istituzioni».
Parole inutili, perché in questi mesi l`unica cosa che il Comune di Napoli ha fatto per i clochard è stata quella di cacciarli dai porticati della Galleria Principe.