Corriere della Sera - Ed. Roma | 1 Febrero 2010 |
Sanità Dopo la tragedia nella residenza di Santa Severa, l'allarme della Comunità di Sant'Egidio |
Anziani, il dramma dell'assistenza |
A Roma solo 5.000 seguiti a domicilio su 40 mila non autosufficienti |
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Quarantamila anziani non autosufficienti a Roma, ma l'assistenza domiciliare pubblica ne segue appena 5 mila. Dopo la tragedia di Santa Severa, la Comunità di Sant'Egidio, esaminando le ultime stime elaborate nella Capitale, lancia l'allarme: «Grazie alla massiccia immigrazione, le badanti hanno coperto il deficit di assistenza dei servizi pubblici - sostiene Giancarlo Penza, uno dei responsabili del servizio anziani della Comunità -. Ma il peso economico e sociale finisce sempre per ricadere sulle famiglie. L'assistenza domiciliare resta una cenerentola e ci sono decine di centri fuorilegge in tutto il Lazio».
Campidoglio e Regione hanno promosso controlli a tappeto su centinaia di case di riposo, ospizi e residenze sanitarie. «Nel Lazio ce ne sono decine fuorilegge», accusa Sant'Egidio. La testimonianza della figlia di una ospite nell'«Oasi Santa Chiara» di Santa Severa «Anche mia madre rinchiusa in quel deposito».
Anziani, via ai controlli di Comune e Regione
Denuncia di Sant'Egidio: 35 mila non autosufficienti senza assistenza pubblica
Il dramma degli anziani non autosufficienti: solo a Roma sono 4.0 mila, ma l'assistenza domiciliare pubblica ne segue appena 5 mila. Dopo la tragedia di Santa Severa, la Comunità di Sant'Egidio, esaminando le ultime stime elaborate nella capitale, lancia l'allarme: «Grazie alla massiccia immigrazione, le badanti hanno coperto il deficit di assistenza dei servizi pubblici - sostiene Giancarlo Penza, uno dei responsabili del servizio anziani della Comunità -. Ma il peso economico e sociale finisce sempre per ricadere sulle famiglie. L'assistenza domiciliare resta una cenerentola e ci sono decine di centri fuorilegge in tutto il Lazio». E Campidoglio e Regione hanno promosso controlli a tappeto su centinaia di case di riposo, ospizi e residenze sanitarie.
Secondo gli ultimi dati dell'Istat a Roma vivono 70 mila ultra ottantacinquenni e esaminando le ricerche della Comunità di Sant'Egidio 16 mila cittadini anziani che vivono all'ombra del Colosseo soffrono di gravi forme di disabilità: «Siamo molto preoccupati perché se le badanti hanno permesso a moltissimi cittadini di continuare a vivere tra le mura domestiche - sottolinea Penza - stiamo anche vedendo che, chi non se lo può permettere economicamente o non ha familiari e amici, finisce sempre più spesso in ospizi e centri che in realtà sono dei lager». Per Sant'Egidio, i servizi pubblici socio-sanitari «hanno perso la dimensione del problema, le risorse sono insufficienti ed i servizi inadeguati per rispondere alla domanda dei cittadini più fragili». Tra le proposte avanzate dalla Comunità per aiutare migliaia di famiglie in difficoltà «la moltiplicazione del numero di anziani raggiunti dall'assistenza domiciliare e la creazione di case-famiglia e "condomini protetti" (con mini-appartamenti) per garantire una vita non sradicata dal contesto sociale e urbano nel quale è abituato a vivere l'anziano». Da 5 anni Sant'Egidio ha promosso un progetto innovativo con il quale monitorizza 2.100 ultra settantacinquenni che vivono a Trastevere e Testaccio: il servizio costa 50 centesimi al giorno a cittadino, ma sono stati abbattuti i ricoveri ripetuti e la mortalità. «Molti non sanno a chi rivolgersi quando non sono nelle condizioni di gestire in famiglia un anziano non autosufficiente - ricorda Penza -. In futuro gli anziani saranno sempre di più: per questo le istituzioni devono investire per trovare risposte concrete e aiutare gli anziani a invecchiare bene».
Immediata la risposta degli enti locali: «Ho scritto ai Nas e agli uffici tecnici dei Municipi - annuncia Sveva Belviso, assessore comunale alle Politiche sociali - per avviare controlli serrati in tutte le strutture cittadine private. Solo in città ce ne sono 400 e sono Municipi e Asl a autorizzarne l'apertura». Analogo provvedimento viene inviato oggi da Esterino Montino, vicepresidente della Regione, per intensificare le ispezioni da parte delle Asl: «È giusto fare controlli mirati e con la massima serietà perché le istituzioni devono garantire il rispetto della dignità della persona, una adeguata qualità di vita, oltre al rispetto delle norme di sicurezza e degli standard. L'episodio di Santa Severa - aggiunge Montino - sottolinea la necessità non più differibile di sbloccare il provvedimento per accreditare mille nuovi posti di residenze sanitarie per anziani».
Di Frischia Francesco
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