Tre anziani soli e una famiglia sfrattata traslocheranno tra pochi giorni: sono i primi ospiti di «Casa Scalfaro», la villetta del presidente della Repubblica trasformata dalla Comunità di Sant'Egidio in una dimora per persone in difficoltà. I lavori nella palazzina di via Campagnoli sono finiti: erano partiti nell'aprile del 2013 con una previsione di spesa di 500 mila euro.
L'avvio sarà graduale e «Casa Scalfaro» sarà al completo solo dopo Natale. Sono già stati individuati i primi tre pensionati che si trasferiranno nella villetta del presidente: sono soli, hanno difficoltà a restare nella loro abitazione ma cercano una dimensione più familiare rispetto all'istituto per anziani. Abiteranno al primo piano dove sono state ricavate due camere doppie e una singola, tutte con il bagno, e poi il soggiorno e la cucina comuni.
«L'arredamento è essenziale perché ogni ospite potrà portare qualche mobile della sua casa che per ora non sarà smantellata perché la convivenza va sperimentata - dice Daniela Sironi, presidente della Comunità di Sant'Egidio -. Anche gli ausili nei bagni saranno personalizzati».
Più standard, invece, la dimensione del piano terra dove è stato realizzato un maxi alloggio per le famiglie: tre stanze con bagno, una cucina e il soggiorno dove aveva l'ufficio Scalfaro, locale abbellito da un camino. Per adesso entrerà solo una famiglia che sarà individuata la prossima settimana tra nuclei in crisi per la perdita del lavoro e dell'abitazione.
Qui la permanenza sarà più breve, al massimo di un anno: «Casa Scalfaro è un luogo dove accogliere famiglie che hanno bisogno di aiuto per ritrovare un lavoro e la capacità di essere autonomi - commenta Sironi -. È un alloggio di passaggio, confortevole ma temporaneo».
Come avviene nei cinque appartamenti popolari che la Comunità di Sant'Egidio ha ricevuto in comodato dall'Atc al Villaggio Dalmazia: li ha rimessi a nuovo per famiglie e single in difficoltà. Ieri sono entrati gli ospiti del quarto alloggio, appena finito. Invece le tre famiglie entrate lo scorso anno sono già tornate indipendenti e vivono in una loro casa: «Il nostro obiettivo è rappresentare un sostegno in un momento difficile».