Bogotà, 15. Potrebbe avere effetti positivi l'eventuale coinvolgimento dell'Esercito di liberazione nazionale (Eln) nei negoziati di pace fra il Governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie (Fare) da tempo in corso a L'Avana. Ne è convinto l'arcivescovo di Cali, Dario de Jesús Monsalve Mejía, il quale alla stampa - secondo una nota inviata all'agenzia Fides - ha spiegato che in questi ultimi giorni sono apparsi clementi molto importanti da considerare. Il presule ha partecipato, come rappresentante della Conferenza episcopale colombiana, a diverse trattative per la liberazione dei rapiti dai guerriglieri dell'Eln e si è sempre espresso positivamente sui negoziati di pace: «Ho sentito che c'è disponibilità dalle parti.
Il presidente della Repubblica Juan Manuel Santos è venuto a parlare con noi durante l'assemblea della Conferenza episcopale e ha ribadito la sua convinzione in questo dialogo». Per monsignor Monsalve Mejía, l'Esercito di liberazione nazionale avrebbe già definito alcuni punti per una possibile agenda di accordo, «soprattutto nel settore delle miniere, dell'energia e dell'ambiente. Credo sia essenziale - ha osservato - che l'Eln entri in questo processo di dialogo con un tavolo separato e che dovrebbe anche aumentare la partecipazione dei cittadini». Va letta alla luce questi spiragli di pace l'iniziativa della Comunità di Sant'Egidio che ha lanciato un appello per il rilancio del dialogo fra Governo colombiano e gruppi guerriglieri.
«I colombiani - si legge nel documento - si trovano di fronte a una storica svolta: mettere fine alla guerra una volta per tutte o continuare a soffrire per un conflitto sanguinoso che va avanti da 50 anni. In realtà tutti i colombiani, uomini e donne, bambini e anziani, ricchi e poveri, sono vittime di un conflitto che ha oltrepassato ogni limite. Accogliamo con favore il fatto che l'attuale governo e la guerriglia abbiano deciso di cercare formule cli intesa per una soluzione negoziale a questo lungo e inutile scontro. Il dialogo è la via per porre fine al conflitto». La pace è possibile: «Ne è dimostrazione l'accordo raggiunto pochi giorni fa sul secondo punto dell'agenda a proposito della partecipazione politica. Siamo certi che l'amore per il Paese e per il suo futuro permetterà loro di trovare soluzioni giuste ed eque per risolvere i contrasti, riunire l'unica famiglia colombiana e offrire alle giovani generazioni il futuro che meritano». L'appello è stato sottoscritto da numerose personalità.