Nel 2015 si parlerà molto di famiglia, grazie all'intuizione di papa Francesco che ha voluto dedicargli due Sinodi, uno straordinario nel 2014 e quello ordinario dell'ottobre 2015. Ma se ne parlerà anche grazie a due altri importanti appuntamenti, il primo, in occasione dell'VIII Incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Philadelphia, negli Stati Uniti, dal 22 al 27 settembre, sul tema L'amore è la nostra missione. La famiglia pienamente viva, cui parteciperà anche il Papa. L'altro, per la celebrazione della 49a Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che, in vista del Sinodo, papa Francesco ha voluto avesse come tema: Comunicare la famiglia: ambiente privilegiato dell'incontro nella gratuità dell'amore.
Ma di famiglia papa Francesco ha cominciato a parlare nelle udienze del mercoledì, in questo "tempo di mezzo" che ci separa dal prossimo Sinodo. Nella prima delle sue catechesi ha voluto raccontare egli stesso come si sono svolti i lavori sinodali. «Spesso la visione dei media era un po' nello stile delle cronache sportive o politiche», ha detto, «si parlava spesso di due squadre, pro o contro, conservatori e progressisti». Ma nel Sinodo «non c'è stata censura previa», perché su invito stesso del Papa ciascuno poteva parlare «con franchezza e coraggio» e dire «tutto quello che aveva nel cuore, quello che pensava sinceramente».
Il Sinodo è stato un momento di grande libertà, tutto è avvenuto "cum Petro e sub Petro", cioè con la presenza del Papa, a garanzia dell'ortodossia. Il documento finale (Lineamenta), appena pubblicato, include un nuovo Questionario (vedi testo su www.famigliacristianait), cioè 46 domande rivolte alle Conferenze episcopali e a tutto il "popolo di Dio" perché si possano proseguire la riflessione, la discussione fraterna e anche la preghiera in vista delle conclusioni che il Sinodo dovrà prendere.
«Il cammino di riflessione che la Chiesa sta facendo sulla famiglia», ha detto monsignor Paglia, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, «mostra l'intelligenza pastorale della Chiesa, davvero maestra in umanità. L'apporto riguarda in particolare la creatività pastorale, ossia la creatività in quell'arte dell'accompagnamento che non è una formula ma appunto un discernimento». Niente fughe in avanti, e neppure cedimenti alla tentazione del gambero. La direzione è tracciata: quella della misericordia o del Buon Samaritano che si prende sulle spalle chi ha bisogno di aiuto. È la via della vicinanza, soprattutto verso le famiglie ferite.
Le comunità ecclesiali e i singoli fedeli, tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo sui temi dibattuti, inclusi i divorziati risposati e l'accesso ai sacramenti, che hanno monopolizzato l'attenzione dei mass media.
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