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10 febbraio, ore 17,30 Basilica di San Giovanni in Laterano

 
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13 Settembre 2011 09:00 | Neues Rathaus, Kleiner Sitzungssaal

Le religioni e l’Asia di Thero Gnanarama



Thero Gnanarama


Rettore del collegio buddista e pali di Singapore

La religione è un fenomeno universale ed è riconosciuta come un’istituzione sociale. Nel passato, nelle società umane nel mondo, sono esistite molte forme di religione; persino l’uomo primitivo, che ha vissuto alcune centinaia di migliaia di anni fa, aveva la propria religione. Tra i resti fossilizzati degli antichi abitanti delle caverne ci sono alcuni manufatti che sono stati sepolti con loro per il viaggio nel mondo successivo. Questo significa che essi credevano in una specie di vita dopo la morte. Esistevano anche altre credenze religiose che si erano sviluppate al fine di cercare protezione nella vita presente. 

Un seguace di una religione può venerare gli antenati, gli spiriti o gli dei, pregare, meditare o fare diversi riti e rituali che fanno parte di quella particolare religione. A causa di questa complessa situazione è molto difficile definire cosa sia la religione. 

Se ci limitiamo alle religioni dell’Asia, o a sistemi istituzionalizzati di credenze, simboli, valori e pratiche che si trovano nei paesi asiatici, vediamo numerose soluzioni date da diversi punti di vista. Nonostante questa diversità esiste una caratteristica unitaria in quasi tutte le religioni del mondo, ossia la complessità dei sentimenti emotivi dell’uomo e il suo atteggiamento verso i misteri e gli enigmi della vita e dell’ambiente intorno a lui.

In alcune delle principali religioni del mondo ci possono essere delle caratteristiche simili, per motivi culturali o per la vicinanza tra di loro. Esiste un’influenza reciproca tra la religione e la cultura. Le religioni in Asia sono comparse sullo sfondo culturale dei rispettivi paesi asiatici, e da allora la religione e la cultura continuano ad influenzarsi reciprocamente. Le culture dei rispettivi paesi in Asia rappresentano i valori religiosi delle religioni asiatiche.

Più di un secolo fa Edward B. Tylor, nella sua opera Primitive Culture (1871) nel definire la cultura ha scritto quanto segue:

“La cultura è quell’insieme complesso che include la conoscenza, la fede, l’arte, la morale, la legge, le usanze e tutte le altre capacità acquisite dall’uomo come membro della società”. 

In questo contesto vale la pena ricordare che gli esseri umani, sia che vivano in Asia oppure in Europa, hanno problemi comuni: le calamità naturali come alluvioni, terremoti, tifoni, eruzioni vulcaniche, la siccità e la malattia, e la paura per diverse cause, sono i fattori dominanti che li hanno convinti a cercare la protezione della religione. Poiché i sentimenti, le aspirazioni e le sensazioni di tutte gli esseri umani hanno un carattere comune, le soluzioni vengono cercate nelle rispettive religioni. Le religioni dell’Asia non costituiscono un’eccezione.  

Essendo un argomento molto delicato, come l’etnicità, la religione svolge un ruolo vitale nella società considerando il sistema sociale come un tutto. Essa svolge un ruolo dominante nel campo della solidarietà sociale, dà risposte significative ai misteri del mondo e dell’aldilà, offre supporto psicologico all’uomo in crisi e crea speranze per il suo futuro. La sociologia ha discusso a lungo queste importanti funzioni della religione.

Ci sono diverse religioni in Asia. Qui le discuteremo in maniera molto sintetica. Per iniziare, devono essere menzionati lo Shinto in Giappone, e il Taoismo e il Confucianesimo in Cina. Successivamente il Buddismo è stato introdotto nei paesi asiatici orientali e meridionali, incluse le due nazioni menzionate sopra, ed è cresciuto in modo armonico, con la reciproca assimilazione. Molto più tardi sono arrivati l’Islam e il Cristianesimo.

Il subcontinente indiano è anche il luogo di nascita di diverse grandi religioni, come l’Induismo, il Buddismo, il Giainismo e la religione Sikh. 

Qui di seguito spiegherò i punti essenziali delle maggiori religioni asiatiche, per mostrare la ricchezza del contributo dell’Asia al pensiero religioso. Lo Shintoismo in Giappone è una delle antiche religioni dell’Asia, e si pensa si sia sviluppato dal culto degli antenati verso il terzo millennio prima di Cristo. Lo Shintoismo crede nella divinità dell’imperatore e aderisce al culto degli antenati della famiglia e degli eroi nazionali. C’e un sacerdozio ereditario per officiare alle cerimonie della nascita, del matrimonio e della morte e assicurare così la purificazione rituale.

Il Taoismo in Cina ha avuto origine nel sesto secolo prima di Cristo, e parla del Tao come della forza universale armonizzatrice della natura, ponendo l’enfasi sulla contemplazione. Di conseguenza è un sistema religioso-politico che ha il suo impatto sulla cultura cinese. Tao è la Via, come è spiegato dal fondatore Lao-Zi. ‘Yin’, che è l’elemento femminile equilibra lo ‘Yang’, l’elemento maschile. La meditazione, la semplicità e buone qualità simili vengono enfatizzate. Il Confucianismo come insegnato dal filosofo cinese Confucio nel sesto secolo prima di Cristo, sostiene l’importanza della benevolenza, dell’amore, della giustizia, del decoro e della sincerità. Esso è a favore di una leadership saggia ed incoraggia una buona gestione della famiglia e della società.

La religione vedica in India era il Brahmanesimo, successivamente noto come Induismo. Non esiste un particolare fondatore della religione vedica o dell’Induismo, che ha assorbito molte credenze e pratiche religiose degli abitanti originari dell’India. 

Ora, l’Induismo che vediamo oggi ha molte facce, in quanto ha molti dei e dee di status superiore o inferiore. E’ una religione complessa, a favore di credenze e pratiche diverse. L’Induismo è al tempo stesso politeismo, monoteismo e monismo. I Veda, dove si trovano gli inni sacrificali, sono considerati testi rivelati. Ci sono numerose spiegazioni religiose e discussioni filosofiche nelle Upanisad post-vediche. Una serie di filosofi induisti ha portato validi contributi al progresso della filosofia induista. Quello che è importante è che l’induismo crede fortemente nel progresso spirituale dell’uomo. Sono previste una condotta morale e delle severe pratiche ascetiche per realizzare la Felicità Suprema o l’unificazione dell’anima individuale con l’anima universale. Questo è lo scopo della reincarnazione nel ciclo delle nascite e delle morti. 

Accanto ai sistemi filosofici induisti ortodossi, ci sono alcune sette principali dell’induismo, che si sono evolute alcuni secoli dopo nella storia religiosa indiana. Da questo punto di vista sono importanti lo Shivaismo che richiede la venerazione di Shiva e il Vaishnavismo che promuove la venerazione di Visnu. Ci sono derivazioni dello  Shivaismo note come lo Shaktismo e il Lingayatismo. In queste sette si trova un senso di relazione reciproca. Si dice che Shankara, e successivamente Kumarila, abbiano reso il culto di Shiva popolare tra le masse. Shiva è anche associato all’ascetismo e all’auto- mortificazione oltre che alla danza. Viene chiamato anche Nataraja, perché è colui che ha introdotto la danza nel mondo. Il Vaishnavismo richiede la venerazione di Visnu ed è stato reso popolare da Ramanuja e Madhva. Rama e Krishna sono le incarnazioni molto popolari di Visnu. Come troviamo nelle Bhagavadgîtâ, Visnu o Krishna viene venerato come il dio che tutto include, tutto pervade e tutto contiene. Il Bhakti, o culto della devozione, ha avuto origine tra i vaishniti in India.

Il Buddismo è sorto nel sesto secolo prima di Cristo in India, come un approccio nuovo alla realizzazione della verità. Come il Giainismo, il Cristianesimo, l’Islam e la religione Sikh, il Buddismo ha un fondatore noto, conosciuto popolarmente come Gotama, il Buddha. Il Buddismo è umanistico nel suo approccio e si rivolge alla ragione umana. Nega il concetto di anima così come la fede in un dio creatore. Dall’inizio alla fine il Buddismo è etico e morale. Per questo può essere definito come un sistema etico-filosofico che sta alla base di un modo di vita. Nella sua primissima fase non prevedeva riti ma poneva l’enfasi sulla cultura della mente per la realizzazione della verità. 

Le Quattro Nobili Verità, l’Origine Dipendente, il Karma, la Rinascita e le Tre Caratteristiche dell’Esistenza sono gli insegnamenti più importanti del Buddismo. A Buddha è stato riconosciuto il merito di avere fondato ordini monastici separati sia per gli uomini che per le donne, con una serie di regole disciplinari. Il Buddha ha scritto una bozza di una serie esaustiva di etica sociale e domestica in uno dei suoi popolari discorsi per i laici.

I suoi insegnamenti di filosofia sociale e politica, di teoria economica e di psicologia costituiscono contributi unici alla conoscenza umana. 

Il Buddismo come religione basata sull’etica e sulla filosofia ha cominciato a diffondersi al di là dell’India a partire dal terzo secolo prima di Cristo. Il suo contributo alla cultura asiatica come una religione amante della pace viene molto apprezzato. I suoi scritti sono divisi in tre sezioni: i Discorsi, la Disciplina e la Dottrina Superiore. Esistono tre principali tradizioni di Buddismo: Theravada, Mahayana e Vajrayana. Il Buddismo Theravada si trova principalmente in Sri Lanka, Tailandia, Myanmar, Cambogia e Laos. Il Buddismo Mahayana viene praticato in Cina, Taiwan, Corea e Giappone, quello Vajrayana è dominante nel Tibet e in Mongolia. Mentre le dottrine fondamentali delle tre tradizioni sono identiche, ci sono delle pratiche ritualistiche che sono evolute a seconda delle culture nei paesi in cui quelle tradizioni si sono diffuse.

Il fondatore del Giainismo è Vardhamana Mahavira, che è noto anche come Nighantha Nathaputta, un contemporaneo più anziano del Buddha. Il Giainismo, proprio come il Buddismo, è anche una religione ateistica. Il Giainismo dice che il mondo esiste e si evolve in base a leggi che gli sono proprie. Tutti gli esseri viventi hanno un’anima in loro che può essere resa perfetta al fine di ottenere un potere e una conoscenza infiniti e la Felicità Suprema. 

L’enfasi sulla non violenza, nella sua forma più rigida, è un notevole contributo del Giainismo. Ci sono molti altri aspetti importanti dell’etica e della filosofia del Giainismo. Gli scritti jainisti sono costituiti dagli Anga, dai Purva e dalle cinque Prakarana insieme ad altre opere non canoniche. Nel corso del tempo il Giainismo si è diviso in due sette. Una aderiva alla vecchia tradizione della nudità, cioè rinunciare all’abitudine di indossare vestiti. In base a ciò non è desiderabile possedere nemmeno un pezzo di tessuto per coprirsi e i seguaci si chiamavano digambara. L’altra setta iniziò ad indossare abiti bianchi e si chiamava svetambara.

La religione Sikh è la più giovane tra le religioni indiane. Guru Nanak l’ha fondata nel quindicesimo secolo. Si dice che egli fosse induista di nascita ma, non soddisfatto dell’induismo, fondasse la religione Sikh con l’influenza dell’Islam e con una particolare identità nazionale. I Sikh credono nel Karma e nella reincarnazione, e nella realtà di un solo ed unico Dio. Dio è il creatore, sostenitore e distruttore del mondo. La creazione è il risultato della auto-rivelazione divina. Dio si manifesta come il mondo. La creazione ha uno scopo e, nonostante gli sforzi dell’uomo, la liberazione non è possibile senza la grazia di Dio. La religione Sikh crede nell’anima ed enfatizza la purezza interiore della mente e denuncia tutti i tipi di  esteriorità. La liberazione spirituale deve essere sperimentata cantando canti devozionali, con la recita del nome divino, la meditazione e il servizio. I Sikh seguono le cinque 'K' richieste nella loro religione, ossia: Kangha (pettine), Kacch (pantaloni corti), Kirpan (spada), Kara (braccialetto d’acciaio) e Kesh (capelli e barba non tagliati). Proprio come il Buddismo, anche la religione Sikh rifiuta il sistema induista delle caste.

 



Messaggio
di Papa  Benedetto XVI


Incontro di dialogo tra le religioni, Monaco di Baviera 2011


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