"Durante gli appelli ad Auschwitz mi dicevano di guardare in basso. Perché con lo sguardo cercavo qualche uccello nel cielo. Ma lì dove si distruggeva la vita, dove si bruciavano i corpi, in quel cielo, non è mai passato nessun uccello".
Chi parla è Stella Madej Muller, sopravvissuta, un'adolescente della Lista di Schindler, nel film-documentario Segni di pace ad Auschwitz (in un giorno di sole), di Mario Marazziti e Roberto Olla, che va in onda DOMENICA 9 GENNAIO sera, Speciale TG1 RAI.
E' una speciale co-produzione Anthos e RAI Cinema, che dà conto di un viaggio materiale e dell'anima delle grandi religioni mondiali dentro i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
Il simbolo del male assoluto del Novecento diventa universale nelle parole e nella guida di tre importanti intellettuali e riferimenti spirituali come il biblista Ambrogio Spreafico, vescovo cattolico, il filosofo musulmano Hassan Hanafi e il rabbino capo David Rosen, direttore dell'American Jewish Committee. Le testimonianze dell'ex rabbino capo di Israele Lau e di C.Stojka, zingara sopravvissuta allo sterminio.
Un lavoro poetico e raffinato, dove passato e presente si incrociano con immagini di repertorio di origine russa e dagli Archivi di Washington, mentre si svolge il più grande pellegrinaggio mondiale delle diverse religioni mai avvenuto ad Auschwitz. Nasce così un film che diventa un percorso della memoria e della comprensione della ferita della Shoah, ma anche un viaggio contemporaneo nella necessità del dialogo, dell'incontro con l'altro, nelle ferite e nelle speranze del mondo in cui viviamo.
Il racconto si svolge a tre livelli: Primo livello: I tre testimoni, ebreo cristiano e musulmano, autorevoli, su Auschwitz: il bene, il male, Dio, il silenzio di Dio, i totalitarismi, il negazionismo, la vita quotdina nel campo, i punti di soffrenza del mondo oggi, come rispondere, come non perdere la memoria, come fare di Auschwitz un punto di resistenza morale e di futuro, non di passato per il mondo, quello che conta nella vita, come non ripetere l'orrore, dialogo, vita, morte, ma anche le tre prospettive diverse su Auschwitz, che diventa un simbolo universale. Il Rabbino capo David Rosen, American Jewish Committee, Gerusalemme; Ambrogio Spreafico, biblista e vescovo, Hassan Hanafi, filosofo musulmano, Università del Cairo. Ma anche l'ex rabbico-capo di israele Lau, sopravvissuto di Auschwitz, Wahiduddin Khan, massima autorità culturale islamica in India, C.Stojka, zingara sopravvissuta, Stella Madej Muller, bambina della Schindler's List, sopravvissuta. E un evento eccezionale come unità di luogo, oltre 50 nazionalità e tutte le religioni in pellegrinaggio ad Auschwitz-Birkenau.
Il secondo livello aiuta capire Auschwitz, passato e presente. Immagini bianco e nero e i luoghi oggi. Mentre tutti fanno il pellegrinaggio, anche lo spettatore.
Il terzo livello : il dialogo oggi, necessità e possibile.E come si fa oggi a vivere insieme.
Auschwitz patrimonio di tutti e un'indicazione per costruire un mondo con meno conflittio. quando la tv pubblica interpreta se stessa al meglio e consegna un documento carico di speranza da un luogo del dolore e del male, materiale da ricordare e meditare per le giovani generazioni, un'indicazione di metodo per gli europei e il mondo di oggi.
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