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Peace is the future

 
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7 Settembre 2014 17:00 | Stadsschouwburg

Culture e religioni in dialogo


Shawki Ibrahim Abdel-Karim Allam


Gran Muftì della Repubblica Araba d'Egitto

In nome di Dio misericordioso,

Signore e Signori,

Vi saluto con il saluto dell'Islam, il saluto dell’islam è la pace. Che la pace, la misericordia e la benedizione di Dio siano su di voi.

All'inizio permettetemi di esprimere il mio sincero ringraziamento e il mio profondo apprezzamento per il gentile invito che mi ha offerto l'opportunità di incontrarmi con voi, per discutere come le tradizioni religiose e i  valori che abbiamo in comune possano promuovere la pace nel mondo. Mi auguro allora che questa conferenza possa  promuovere iniziative concrete per servire l'umanità.

L'Islam ha dato vita a una civilizzazione umana e morale, che ha raccolto una pluralità di religioni,  filosofie e civiltà che hanno immensamente contribuito alla civiltà musulmana. Ci consideriamo un popolo che ha assorbito una pluralità di civiltà; siamo stati esposti e abbiamo assimilato grandi civiltà come quelle della Persia, dell’India, della Cina, della Grecia e le abbiamo inglobate nella nostra vita culturale e intellettuale, avvalendoci di esse e accrescendole. La civiltà islamica pone gli uomini e i credenti prima dei luoghi di culto. Questa prospettiva umanitaria e globale non ci permette di considerare noi stessi superiori rispetto agli altri. Siamo orgogliosi della nostra civiltà, ma non neghiamo le altre civiltà. Anzi, tutti coloro che operano per il progresso costruttivo nel mondo dovrebbero essere considerati sono nostri compagni.

Il dialogo rappresenta una responsabilità attribuita ai musulmani dalla natura della loro religione. Quello che abbiamo appreso dell’Islam viene dalla chiara, incontaminata, sapiente lezione della grande università di Al-Azhar e non da alcuni auto-proclamati seguaci che hanno cercato di dipingere una immagine distorta dell’ Islam come fede isolazionista. I musulmani credono che l’Islam sia un sistema mondiale aperto, che non cerca mai di erigere barriere tra i musulmani e gli altri. Anzi i Musulmani devono avvicinare gli altri con cuore aperto, con il fine di giungere al chiarimento delle questioni e non di attaccare chiunque presenti un`obiezione, poiché questo non contribuisce al dialogo e alla comprensione.

I musulmani devono essere guidati dal principio del vivere insieme e della promozione della pace nel mondo, nonché da quello della coesistenza in armonia.
Quando i musulmani si rivolgono al Libro del loro Signore e alla Sunnah del loro Profeta, scoprono che il dialogo - non il confronto - è il loro dovere. Il dialogo è un processo di esplorazione e di conoscenza dell'altro ed e`anche un modo per chiarire le proprie posizioni. Quando si dialoga con gli altri, si desidera  esplorare i loro modi di pensare, ma anche correggere i pregiudizi che si formano nella nostra mente e giungere  a un terreno comune. Questo terreno comune e` lo scopo di ogni dialogo e pone le basi  per la cooperazione reciproca basata sui principi della “fede in Dio” e delle “buone relazioni con il prossimo”.

Non c'è dubbio che costruire la fiducia tra le persone è indispensabile per un dialogo tra le religioni o le culture. Come ho detto in precedenti incontri, la ricerca della comprensione e la costruzione della fiducia che stanno alla base di qualsiasi dialogo sono processi che richiedono partner alla pari ed egualmente ben disposti. Il mondo ha un disperato bisogno di forum che facilitino un dialogo autentico in un mondo sempre più ristretto – un dialogo che  nasce dal riconoscimento dell’identità e della specificità; un dialogo che rimane rispettoso e non cerca di soffiare sul fuoco di inimicizie o di imporre l'egemonia sull'altro; un dialogo che sia basato sul rispetto del pluralismo religioso e sulla diversità culturale; un dialogo che non si trasforma in un monologo. Quindi, a mio parere, il dialogo non rappresenta uno sforzo per infliggere una sconfitta quanto piuttosto un tentativo di comprendere gli altri e di imparare. Dio ha fatto di noi popoli e tribù affinché imparassimo l’uno dall'altro, come recita il Corano.

Uno dei problemi delle comunità religiose oggi è la questione dell`autorità. Nell’Islam e nelle altre religioni si assiste al fenomeno di persone laiche, che non hanno alcuna solida preparazione e istruzione religiosa, e che si ergono ad autorità religiose, anche se mancano loro gli elementi che li qualificano a interpretare validamente la legge religiosa e la morale. Questo atteggiamento eccentrico e ribelle verso la religione apre la porta a interpretazioni estremiste dell'Islam, che gli sono estranee. Infatti, nessuno di questi estremisti ha studiato l'Islam in un centro  di istruzione religiosa affidabile, ma sono il prodotto di ambienti pervasi da problemi, si affidano a interpretazioni distorte e perverse dell`Islam che non hanno fondamento nella dottrina tradizionale islamica. Il loro obiettivo è puramente politico e non ha fondamento religioso, ed è quello di diffondere scompiglio e caos nel mondo.

Il nostro ruolo di leader religiosi, che hanno trascorso la loro vita nello studio attento dei testi religiosi, è quello di ristabilire l`autorità presso coloro che hanno una corretta e consolidata scienza religiosa. Nella mia attuale posizione, ho iniziato a pubblicare una immagine autorevole dell’ Islam che,  spero, darà al mondo una migliore comprensione ed empatia verso l'Islam e il mondo musulmano, e  ci aiuterà tutti a vivere insieme in pace e tranquillità nella cooperazione reciproca.

Alcuni analisti al di fuori del mondo islamico hanno considerato le azioni di una piccola ma molto visibile e turbolenta minoranza di persone nel mondo musulmano, come se rappresentassero le convinzioni della maggioranza dei Musulmani, affermando che l'Islam è una religione violenta fin da principio. Purtroppo, gran parte dei mezzi di comunicazione hanno contribuito a confermare questa visione.
La fonte della presunta giustificazione per molte delle manifestazioni di estremismo e di violenza politica nel mondo musulmano e non solo, non è da ricercarsi in valori e credenze religiose, ma in un insieme complesso di fattori. Dobbiamo comprendere questa complicata situazione  per sradicare questa minaccia che tocca il mondo intero. Sia chiaro, e lo ripeto, che l'Islam è contro l'estremismo e il terrorismo in maniera assoluta, ma se non comprendiamo i fattori che contribuiscono a giustificare terrorismo ed estremismo, non potremo mai sradicare questa epidemia. Questo deve essere ben compreso per costruire un futuro migliore che possa porre fine a questa grave situazione, che sta distruggendo il mondo.

Forse è utile ricordare a questo proposito l'iniziativa del Custode delle Due Sacre Moschee Re Abdullah bin Abdulaziz che ha creato  un centro per combattere il terrorismo sotto l'egida delle Nazioni Unite. Abbiamo sostenuto questa iniziativa appena essa è stata lanciata abbiamo messo tutto il nostro potenziale intellettuale e scientifico al servizio del suo successo .

Signore e Signori,
La costruzione di un tale mondo necessita della partecipazione dei leader di tutte le comunità - religiose e non - che esprimano fiducia nei loro omologhi musulmani. Non ci sarà progresso se non lavoriamo insieme, con fede e fiducia. Non c’è arma più forte di fronte ad ogni tipo di estremismo che una corretta educazione.

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