| 19 Giugno 2014 |
75 anni fa la proclamazione |
San Francesco d'Assisi il patrono d'Italia amato in tutto il mondo
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Assisi. Ripartire da san Francesco, dalla sua figura semplice e umile al servizio degli altri, dalla preghiera che ha guidato il suo cammino. Perché il santo di Assisi rimane un'icona universale che oggi, anche grazie a Bergoglio, non subisce distorsioni. Il messaggio che ieri è stato rilanciato daAssisi nel corso del convegno, organizzato dalla diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino in collaborazione con il Comune di Assisi, per i 75 anni della sua proclamazione a patrono d'Italia ha evidenziato l'universalità di questo testimone. Un messaggio di augurio e di auspicio al quale si è unito anche quello che la presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini ha inviato ai francescani del Sacro convento e che è stato letto dal custode padre Mauro Gambetti. Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, poi, citando numerose figure storiche, ha ricordato come san Francesco sia sempre stato esaltato per questo suo essere «vera immagine di Cristo». Lo storico ha anche ripercorso alcune delle distorsioni subite dalla figura di Franceso, come quella operata da Mussolini, che esaltava il regime anche attraverso temi francescani. Ma nonostante le varie interpretazioni che Francesco ha avuto e subito - anche da parte di movimento politici recenti - la figura del santo «è libera, evangelica e storica e risorge con quel suo messaggio sempre attuale».
La proclamazione di san Francesco a patrino d'Italia il 18 giugno 1939, come ha evidenziato lo storico Francesco Santucci, trova nel vescovo di allora Placido Nicolini il vero artefice. Tanti i consensi, ben 166 arrivarono dai vescovi italiani ai quali il presule scrisse prima di presentare la petizione al Papa. Ma il sostegno a questa «candidatura» a patrono d'Italia era ancora più ampio: «Anche il mondo politico e civile italiano - ha aggiunto Santucci-guardavano con crescente interesse a san Francesco. Casa Savoia era legata a rete doppia ad Assisi soprattutto tramite il podestà Arnaldo Fortini. La regina Margherita ai primi del secolo era stata eletta protettrice della Società internazionale di studi francescani. Il re Vittorio Emanuele III era stato ad Assisi per il VII centenario francescano, mentre la figlia Giovanna aveva scelto di sposarsi ad Assisi nel 1930». Il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, Domenico Sorrentino, chiudendo i lavori, ha infine sottolineato la necessità di ripartire da san Francesco «per motivi storici, perché a volte non ci rendiamo conto dell'aria che respiriamo e dei processi in cui stiamo. E poi per l'impulso religioso e della preghiera che deve essere sempre il faro della nostra vita. E infine - ha notato il presule - per un dovere politico, di servizio alla polis, alla nazione. Queste sono le chiavi di lettura di questo anniversario e della figura di Francesco che si innestano a perfezione nella visita del Papa del 4 ottobre scorso e nell'eredità che la stessa ci ha lasciato».
(M.R)
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