NEW YORK, 20 MAG - Una cooperazione sempre piu' stretta tra Nazioni Unite e comunita' di Sant'Egidio, in prima linea per la pace e contro la pena di morte: e' questo l'obiettivo emerso dall'incontro tra il presidente della comunita', Marco Impagliazzo, con il vice segretario generale dell'Onu, Jan Eliasson. E anche dopo la riunione di questa mattina nella sede della Rappresentanza italiana all'Onu, organizzata dall'ambasciatore Sebastiano Cardi con una ventina di ambasciatori e alcuni Uffici del Palazzo di Vetro. Parlando con l'ANSA, Impagliazzo ha detto che il vice di Ban Ki-moon ha espresso grande apprezzamento per il lavoro della comunita' e ha sottolineato il desiderio di un impegno piu' stretto con Sant'Egidio. "Per noi e' un segno molto importante e ci incoraggia a continuare con ancora maggiore slancio", ha continuato, ricordando tra l'altro l'importante ruolo svolto da Sant'Egidio per il processo di pace in Mozambico nel 1992. Inoltre, una collaborazione sul campo gia' esiste, per esempio in Mali e in Centrafrica. "Ma l'Onu ha ancora piu' necessita' di relazionarsi a realta' non governative come la nostra", ha chiosato. A suo parere questo doppio binario, ufficiale e informale, puo' portare a risultati importanti. Al centro dell'incontro con Eliasson anche la campagna contro la pena di morte. Una battaglia che vede anche l'Italia in prima linea: solo qualche giorno fa il ministro degli esteri Federica Mogherini, proprio da New York, ha ribadito che la lotta contro la pena capitale sara' "una delle priorita'" della presidenza italiana dell'Ue. Per Impagliazzo il trend sulla moratoria e' positivo, ma la vera scommessa e' ragionare in termini regionali. L'Africa, ad esempio, sta diventando il secondo continente dopo l'Europa senza esecuzioni. D'altra parte pero' avverte che "non bisogna mai abbassare la guardia, perche' la pena di morte e' la risposta piu' facile in un mondo diventato insicuro". Il presidente della comunita' ha ricordato che la 'ricetta di Sant'Egidio' - presente in 73 Nazioni e con 70 mila aderenti del luogo - e' un insieme di diplomazia, amicizia, conoscenza del territorio e delle situazioni. "E' un soggetto neutro, e non viene mai percepito come una minaccia", ha detto. Sant'Egidio e' presente in Nigeria, dove opera Boko Haram, e sta lavorando per evitare una risposta violenta da parte dei cristiani, ha detto ancora, aggiungendo pero' che e' anche molto attivo in Burkina Faso, Mozambico e Malawi, ma anche in Senegal, Mali e Centrafrica, dove sta portando avanti varie iniziative di riconciliazione a livello politico e anche interreligioso, in vista delle elezioni l'anno prossimo.
Valeria Robecco
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