Avvenire - Ed. Lazio Sette | 8 Març 2015 |
Umili e poveri sono popolo di Dio. Una Messa per Modesta e Marek |
Oltre 80 senza dimora hanno partecipato alla celebrazione eucaristica di Sant'Egidio presieduta dal vescovo Marrucci «Una testimonianza affinché nessuno più muoia in strada, esposto all'indifferenza, al freddo e alla solitudine» |
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Si è svolta domenica 1 ° marzo, la celebrazione eucaristica in memoria di Modesta e Marek. La Messa, presieduta dal vescovo Luigi Marrucci, è stata organizzata dalla Comunità di sant'Egidio nella Cattedrale di Civitavecchia.
Modesta era una donna senza tetto, morta a Roma il 31 gennaio 1983 nell'indifferenza generale, quando anche gli operatori sanitari dell'ambulanza chiamati a soccorrerla l'hanno respinta perché "barbona". La Comunità di Sant'Egidio in questi anni ha voluto testimoniare a tanti la sua storia, affinché nessuno muoia più così, esposto al freddo, alla solitudine e all'indifferenza. Marek era invece un cittadino polacco, residente a Civitavecchia, dove era molto conosciuto e dove era aiutato dai volontari; anche lui è morto in una fredda giornata di inverno del 2011.
Dalla scomparsa di Modesta a oggi tanti sono stati coloro che hanno perso la vita per la strada a causa del freddo e della solitudine nelle città italiane. Però oltre all'indifferenza, che bisogna sempre combattere, è cresciuta anche la sensibilità verso queste persone. Ne sono esempio le tante liturgie per Modesta celebrate dalla comunità di Sant'Egidio insieme a tante parrocchie. Domenica scorsa erano presenti nella Cattedrale oltre ottanta senza tetto provenienti non solo da Civitavecchia ma anche da Santa Marinella e Ladispoli. Tutti seduti nelle prime file accanto agli amici della comunità di Sant'Egidio, di cui sentono di far parte, con il vescovo Marrucci che li ha salutati tutti personalmente. Un popolo di Dio, di umili e di poveri, che ha ascoltato la Parola in religioso silenzio. Dopo le intenzioni di preghiera sono stati letti i nomi dei senza tetto morti in questi anni a Civitavecchia e nel litorale. Una celebrazione che, per la Comunità, ha un senso profondo: Dio non dimentica nessuno, tanto meno colui che muore solo e in uno stato di abbandono da parte degli uomini.
Massimo Magnano
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