Avvenire - Ed. Lazio Sette | 22 Settembre 2014 |
Domenica prossima i nonni a san Pietro dal Papa per la "Benedizione della lunga vita" |
Gli anziani il domani dei giovani |
Per monsignor Paglia «la Giornata è occasione per portare l'attenzione di tutti sull'importanza di questo tempo dell'esistenza umana, non naufragio della vita ma vera vocazione» |
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Ormai è tutto pronto per quella che si annuncia una vera e propria «invasione» di Piazza San Pietro e dintorni. Loro di battaglie nella vita ne hanno combattute tante e domenica prossima arriveranno da vari Paesi perché vogliono pregare con papa Francesco. Sono gli anziani e al Santo Padre chiederanno la «Benedizione della lunga vita», così come il titolo di questa prima giornata internazionale dedicata alla terza età e promossa dal Pontificio consiglio per la Famiglia. Un momento che tra l'altro assumerà un significato particolare perché coincide con la Giornata di preghiera per il Sinodo sulla Famiglia.
Molta dell'organizzazione di questo momento si ispira agli interventi con cui papa Francesco ha ricordato la tragedia che vivono gli anziani a causa di una società che li va scartando «con atteggiamenti dietro ai quali c'è un'eutanasia nascosta». Davvero chiare le parole pronunciate nel corso di un recente incontro con la Comunità di Sant'Egidio dallo stesso Santo Padre: «Il trattamento degli anziani, come quello dei bambini, è un indicatore per vedere la qualità di una società. Quando gli anziani sono scartati, quando gli anziani sono isolati e a volte si spengono senza affetto, è brutto segno! Un popolo che non custodisce i suoi anziani, che non si prende cura dei suoi giovani, è un popolo senza futuro, un popolo senza speranza. Perché i giovani - i bambini, i giovani - e gli anziani portano avanti la storia. I bambini, i giovani con la loro forza biologica, è giusto. Gli anziani, dando loro la memoria. Ma quando una società perde la memoria, è finita, è finita». Sicuri richiami che di certo il Papa userà anche nella sua omelia - la Santa Messa è prevista alle 10,30 - o nei discorsi sulla famiglia che saranno tenuti nei lavori che inizieranno alle 9 in una piazza che si preannuncia in festa.
Il presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, monsignor Vincenzo Paglia, nei suoi interventi in questi ultimi giorni ha rimarcato più volte lo spirito che anima l'iniziativa: «La giornata parte dal presupposto che l'anzianità non è un naufragio ma una vocazione. Grazie a Dio si sono allungati gli anni di vita - la società lo permette - ma, d'altro canto, su questo tema, non è stata sviluppata una riflessione adeguata. Non esiste né nella politica né nell`economia, né tantomeno nella cultura. A mio avviso quindi noi dovremmo, attraverso questa giornata, richiamare l`attenzione di tutti sull'importanza di questo tempo dell'esistenza umana». Forse, sarà necessario guardare agli anziani con occhi diversi. Secondo monsignor Paglia è necessario sottolineare che «gli anziani non sono solo oggetto di attenzione o di cura, ma che essi stessi sono anche soggetto di una nuova prospettiva di vita. Questo è il punto».
Certo, la nuova visione deve essere globale e coinvolgere tutti gli ambiti di vita. Ecco perché, sempre secondo Paglia, «va ripensata la loro vecchiaia, va ripensato il loro impegno nel mondo e nella Chiesa. E anche della Chiesa nei loro confronti». Pronti gli esempi: «A parte i compiti tradizionali di trasmettere la fede e di aiutare i genitori ce ne sono altri ugualmente importanti da approfondire, come quello di pregare - hanno più tempo a disposizione - e di comunicare il Vangelo. Sempre legata alla vecchiaia c'è poi, oltre a tutti gli aspetti civili, una cultura che gli anziani possono trasmettere, particolarmente attenta a non concepire l'indebolimento della vita come la tragedia finale ma come una testimonianza di speranza nell'aldilà», ha concluso monsignor Vincenzo Paglia.
Remigio Russo
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