Lo scorso settembre, dall'11 al 13, a Monaco di Baviera si è tenuta la 25a edizione della Preghiera Internazionale per la Pace organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio, cui hanno partecipato oltre 350 autorità religiose da tutto il mondo, riunite sotto l'egida dello "Spirito di Assisi". Dieci anni dopo il terribile attentato alle Torri Gemelle, "Bound to live togheter Il destino è vivere insieme" è stato il titolo del raduno organizzato dalla Comunità di San'Egidio che, ànno dopo anno, ha fatto crescere quello spirito di pace che il beato Giovanni Paolo II aveva rivelato al mondo convocando per la prima volta il 27 ottobre 1986 i responsabili delle grandi religioni mondiali nel nome della pace. «Monaco per preparare Assisi» ha scritto Benedetto XVI nella sua lettera ai partecipanti all'evento, annunciando la celebrazione dell'importante anniversario ad Assisi il prossimo 27 ottobre. «Chi non potrà vivere direttamente l'esperienza ad Assisi - informa Daniela Sironi, responsabile regionale della Comunità di Sant'Egidio - potrà seguire l'evento in diretta televisiva, presso l'Au ditorium della sede centrale della Banca Popolare di Novara, dove si potranno riunire sia i cristiani delle diverse confessioni sia i credenti delle diverse religioni mondiali che vivono qui con noi. Comunicheremo prossimamente modalità e orari dell'iniziativa».
«Crediamo sia importante offrire un'opportunità del genere a tutti i cittadini - prosegue Sironi - dal momento che dalla nostra Diocesi circa un centinaio di persone tra giovani, adulti, anziani e stranieri della Comunità di Sant'Egidio hanno partecipato alle giornate di Monaco». «Vedere e ascoltare fa scendere nell'anima una sofferenza disumana. Ti viene voglia solo di gridare: Mai più! Com'è possibile che gli uomini diventino così crudeli?»: queste le parole della giovane Arianna, che ha portato una corona di fiori al memoriale delle vittime dell'odio razziale al seguito di un anziano rabbino durante il pellegrinaggio a Dachau, il campo dei preti e degli zingari, il primo campo di concentramento costruito nella Germania nazista, dove si è tenuta una cerimonia semplice e al contempo solenne e commovente.
Anche Zora, marocchina di religione musulmana che non credeva di incontrare tanti musulmani, si è fatta pellegrina con gli amici di Sant'Egidio: «è stato impressionante: quanti giovani, quante domande! La primavera araba ci ha risvegliati tutti. La pace e la libertà camminano insieme. Qui possiamo credere che la pace è possibile, che la libertà è possibile, che la giustizia è possibile!».
«Sono stati giorni intensi, di ascolto, di incontro, di condivisione dei pensieri e dello spirito di preghiera - conclude Daniela Sironi - e che cosa si porta a casa? Il mondo, coi suoi dolori e le sue speranze, con tante domande verso il futuro. Ma ci vuole uno spazio umano e spirituale in cui poter porre le domande vere: 25 anni di preghiera per la pace nello Spirito di Assisi hanno creato questo spazio. E allora il 27 ottobre ad Assisi col Papa e l'anno prossimo? A Sarajevo, a vent'anni dallo scoppio della guerra nei Balcani».