ROMA. «l diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo devono essere rispettati. Se hanno il diritto di fuggire per salvarsi la vita, dovrebbe essere riconosciuto lo anche il diritto di accedere al Paese di arrivo». Per il cardinale Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio per i Migranti, la politica dei respingimenti deve rimanere un ricordo del passato.
Per i rifugiati, inoltre, «devono essere applicati e ulteriormente estesi gli altri diritti di protezione, così come il diritto di libera circolazione e il diritto al lavoro». Le parole del porporato, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, fanno parte del testo - anticipato ieri - che Vegliò pronuncerà oggi pomeriggio in S.Maria in Trastevere alla veglia ecumenica di preghiera «Morire di speranza», in memoria delle vittime dei viaggi verso l'Europa, promossa da Acli, Centro Astalli, Caritas, Sant’Egidio, Chiese evangeliche e Migrantes. «l governi hanno la responsabilità di proteggere coloro che fuggono dalla violenza, dalle persecuzioni e dalle discriminazioni», dice il porporato.
E se, nel corso degli anni, «gli Stati si sono dati l'obbligo di una più ampia interpretazione del concetto di rifugiato, per permettere di rispondere alle presenti necessità e sfide», ciò «ha anche cambiato il diritto internazionale, che provvede sempre più alla protezione delle persone costrette a fuggire dalle violazioni dei diritti umani e dai conflitti». Tuttavia, avverte Vegliò, «l'attuale atteggiamento di molti governi è esattamente contraria a tali decisioni». li capo dicastero vaticano ricorda che anche Benedetto XVI, proprio in vista della Giornata del Rifugiato, ha richiamato «l'attenzione della comunità internazionale sulle condizioni di tante persone, specialmente famiglie, costrette a fuggire dalle proprie terre, perchè minacciate dai conflitti armati e da gravi forme di violenza». li Papa «ha anche auspicato che i loro diritti siano sempre rispettati e che possano presto ricongiungersi con i propri cari».