Domenica 22 febbraio la Comunità di Sant’Egidio di Pavia ha vissuto una doppia festa: non solo, infatti, si sono celebrati il quarantasettesimo anniversario di Sant’Egidio e i dieci anni di vita della Comunità di Pavia, ma questa ricorrenza ha coinciso con l’inaugurazione del “Centro di Solidarietà” della Comunità, dove da tre mesi sono già iniziate distribuzioni di indumenti a chi ha bisogno.
Nella cripta della Basilica di San Michele, dove la Comunità si riunisce in preghiera e che ospita il Pranzo di Natale, si è riunito un piccolo popolo: giovani universitari, adulti, molte famiglie con i bambini della Scuola della Pace e anche due amiche anziane, Ester e Annamaria, uscite dall’istituto “Pertusati” per partecipare a questo momento di festa.
La festa è stata aperta da un breve momento di saluti e di riflessioni, introdotto dal canto “Dichoso el hombre” in ricordo di mons. Romero, nel quale si sono susseguiti interventi e testimonianze. Maria Benotti della Comunità di Sant’Egidio ha ricordato come l’amicizia con i poveri “ci ha spiegato molte cose della realtà, del mondo, anche di questa nostra città che altrimenti ci sarebbero state estranee e incomprensibili”, e ha proseguito “quella di oggi vuole essere soprattutto una festa della misericordia. Oggi tocchiamo con mano la misericordia di Dio che ci ha chiamato sin da giovani a far parte della Chiesa attraverso il cammino della Comunità di Sant'Egidio. "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Chiara Rapella ha invece spiegato che cosa sia concretamente il “Centro”: non solo un luogo di distribuzione di vestiti ma soprattutto un luogo di accoglienza, in cui al di là dell’aiuto materiale si offrono ascolto e amicizia a persone che nelle loro difficoltà e sofferenze sono lasciate ai margini della società. Già in questi primi mesi, al Centro sono approdate persone dal tutto il mondo, dalla Nigeria all’Ucraina, dal Sudan all’Albania, “per noi il Centro è un po’ come una finestra sui dolori del mondo”, ha proseguito Chiara, “un luogo dove restituire la pace a chi ha vissuto la violenza o il dolore della vita”.
Il Sindaco di Pavia Massimo Depaoli, ricordando l’opera di mediazione della Comunità in varie parti del mondo, ha sottolineato come la pace si costruisca a partire dalle città e ha sottolineato come realtà come quella del “Centro di solidarietà” realizzano concretamente gli ideali di pace, di tolleranza e di apertura all’altro che dovrebbero guidare la nostra società. Infine, mons. Giovanni Giudici, vescovo di Pavia che ha seguito e sostenuto la Comunità sin dai suoi inizi nella città, ha voluto sottolineare la sua gioia di fronte alla “piccola folla” riunitasi a festeggiare il compleanno della Comunità, segno dei frutti di dieci anni di lavoro e passione.
A seguire la benedizione dei locali del “Centro” da parte del Vescovo, il tradizionale “taglio del nastro” e un rinfresco in allegria: un pomeriggio di festa per mostrare a tutti come il sogno di una città più umana sia davvero possibile. |