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23 Dicembre 2015 | ROMA, ITALIA

"Il segreto della notte di Natale è la filantropia di Dio" Omelia del pastore valdese Paolo Ricca a Santa Maria in Trastevere

 
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Il 22 dicembre il pastore della Chiesa Valdese Paolo Ricca ha partecipato alla preghiera della Comunità di Sant'Egidio nella basilica di Santa Maria in Trastevere e ha predicato sul brano della lettera a Tito 3,4-7

"Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati manifestati, egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo, che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro Salvatore, affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna!" (testo Nuova Riveduta)

Cari fratelli e sorelle,

le parole che avete ascoltate sono il testo biblico che il lezionario della chiesa valdese indica come testo di predicazione per il giorno di Natale.

Se avete ascoltato bene questa lettura, vi siete resi conto che si tratta di un sommario di tutto l’Evangelo, di una sintesi mirabile dell’intera storia della salvezza. È un testo ricchissimo. Varrebbe la pena di soffermarsi su ogni sua parola, a cominciare dalle parole iniziali, che vi voglio ricordare: il testo comincia dicendo “ma quando”.

Queste parole ­– “ma quando” – vengono subito dopo il versetto precedente, quando l’apostolo Paolo ricorda ai cristiani come erano prima di diventare cristiani. L’apostolo si mette insieme a loro e dice: “anche noi un tempo eravamo insensati, ribelli, traviati, schiavi di ogni passione, cattivi, invidiosi…”; cioè, eravamo pessimi soggetti, eravamo così immersi in una situazione di peccato…

“Ma quando” è apparsa la bontà di Dio…

Ma quando Dio ha cominciato a farsi presente nella nostra vita…

Ma quando Dio ha cominciato a parlare e tu hai cominciato ad ascoltare…

Ma quando la tua vita non è più stata un monologo con te stesso, ma ha cominciato ad essere un dialogo con Dio…

Ma quando qualche cosa di nuovo è spuntato nella tua esistenza e che prima non c’era…

Ma quando hai cominciato ad essere cristiano, un po’ cristiano…

“Ma quando…”

Ecco la cesura della nostra esistenza, il taglio che Dio mette nella storia dell’umanità ma anche nella nostra storia personale. Tutto comincia da lì, tutto comincia da Dio. Con Dio, tutto comincia, tutto ricomincia.

Varrebbe la pena soffermarsi anche su queste due paroline iniziali.

Ma il tempo è poco e quindi io mi soffermerò su un’altra parola. Una parola che non c’è mai in tutto il Nuovo Testamento, c’è soltanto qui come unica volta; la parola che vorrei che restasse nel vostro cuore questa sera – senza dimenticare le altre, ma questa sarei felice se la ricordaste. Questa parola è un parola che nella Bibbia, in tutte le Bibbie che ho visto, è tradotta “l’amore di Dio per gli uomini”. Ma la parola greca che viene tradotta così da tutte le Bibbie è la filantropia di Dio.

Questa è la parola: la filantropia di Dio. Nessuna traduzione ha avuto il coraggio di mantenere questa parola greca, che certo vuol dire “amore per gli uomini”; ma trovo che l’espressione filantropia di Dio, Dio come filantropo, Dio come l’unico vero filantropo, sarebbe stato bello se fosse stata mantenuta.

È per questo che io desidero soffermarmi un istante su questa parola: la filantropia di Dio.

Dio credo che sia l’unico che ama l’uomo, perché l’uomo non è una creatura amabile.

Quanto è difficile amare l’uomo! Qualche volta è addirittura impossibile. Preferiamo amare i valori: Liberté, Égalité, Fraternité, Humanitè… Come si infiammano i cuori con i valori. Famiglia, Patria (una volta, non più adesso: nel cuore di Roma abbiamo addirittura un altare a questa dea che si chiama Patria). Gli ideali, i valori… quanto li amiamo. Come è facile amare i valori, come è difficile amare l’uomo: tanto che c’è – lo sapete bene – un proverbio molto amaro ma non senza qualche goccia di verità che dice: più conosco gli uomini, più amo le bestie.

Dio invece, più conosce l’uomo, più ama l’uomo. E perché? Perché sa che l’uomo ha un infinito bisogno di amore. Abbiamo tutti – dal primo all’ultimo – un infinito bisogno di amore. Per questo Dio più ci consoce è più si rende conto di quanto abbiamo bisogno di amore; e perciò più ci conosce, più ci ama. Sa che solo l’amore ci può guarire, sa che solo l’amore ci può salvare.

Ma quando la filantropia di Dio è apparsa? La nostra generazione – che forse non è molto diversa da quella di Gesù, che egli chiamava generazione adultera e peccatrice – dice che Dio è scomparso. Ci sono molti libri sulla eclisse di Dio: Dio si è eclissato.

La Bibbia dice che Dio è apparso: non scomparso, è apparso!

Ma quando la filantropia di Dio è apparsa? Quando Dio è apparso come filantropo, come il vero, unico filantropo? L’unico che sia mai esistito e che esista? Quando è apparsa la sua filantropia?

È apparsa già nei giorni antichi della creazione, quando decise di fare l’uomo a sua immagine e somiglianza: cioè amava tanto l’uomo da mettere dentro di lui la sua immagine, come dire una parte di se stesso: tanto era filantropo fin dall’inizio. E la filantropia di Dio è apparsa poi in tutte le alleanze che Dio ha fatto: l’alleanza con Noè, l’alleanza con Abramo, l’alleanza con Mosè, l’alleanza con Gesù, la nuova alleanza, quella che era già stata preannunciata dal profeta Geremia.

Dio è alleato dell’uomo: è tanto filantropo che diventa alleato. Fa alleanza.

Ma non basta neppure quello a manifestare tutta la filantropia di Dio: non gli bastava di essere alleato dell’uomo. Ha deciso di diventare uomo: filantropia al massimo grado.

Non poteva essere più filantropo che diventando uomo: lui che era ed è Dio, tanto era filantropo da decidere di diventare uomo.

E non soltanto è diventato uomo ma è diventato bambino, per condividere fino in fondo, dall’inizio, la condizione umana.

E non soltanto è diventato uomo ma è diventato servo. Servo di chi? Servo dell’uomo. “Non sono venuto per essere servito, ma per servire e per dare la mia vita come prezzo di riscatto per molti”. Per molti chi? Per molti uomini, per tutti gli uomini.

Potrei continuare a illustrare la filantropia di Dio, che fa levare il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti… Fermiamoci qui. È più che sufficiente. Dio è il vero, unico filantropo.

E lo ha dimostrato al massimo grado, quando ha deciso di diventare uno di noi.

Così, quando tra poco celebrerete il Natale e forse vi chiederete: qual è il segreto di questa notte magica? Avete la risposta: il segreto della notte di Natale è la filantropia di Dio. Amen.


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