A distanza di poche settimane dai primi interventi e dalle prime cure prestate dai medici della Comunità nel centro nutrizionale di Goba,
si vedono già i primi frutti.
"E a Goba, Miseria incontrò misericordia"
Torniamo ancora nella zona di Goba, dove ormai siamo ben conosciuti. Restiamo sempre stupiti di come le donne spuntino all’improvviso nello spiazzo, emergendo dall’erba alta, con il loro carico di bambini e con i loro pesi. È come un tam tam silenzioso che percorre tutta la piana e raduna la gente.
Oggi siamo testimoni di una serie di ‘miracoli’. Dopo poco più di una settimana dalle nostre prime visite e dall’inizio delle cure, le pance dei bambini se ne sono andate, insieme al loro carico di vermi e parassiti. Le tigne sono scomparse. Scopriamo la fasciatura fatta per medicare una profonda ustione estesa al braccio e all’avambraccio di un uomo e, con meraviglia, la troviamo completamente cicatrizzata, la nuova pelle formata per intero.
La medicina occidentale si incontra per la prima volta con persone che non ne hanno mai fatto uso e gli effetti sono davvero sorprendenti.
Nuovi bambini ci vengono portati di continuo. Ed ecco Miseria, una bambina di 10 anni dal volto triste. Non è la sola a chiamarsi così. Poche ore dopo incontriamo anche un bambino che si chiama Castigo.
Ci sono 3000 persone circa nella zona di Goba. La loro è una povertà antica, poveri, figli di poveri, di generazioni e generazioni di poveri. Miseria è un nome comune allora, è anche la storia di sempre: Ma non più un destino.
Le sorprese che questa povertà antica ci riserva non si esauriscono. Mentre distribuiamo il latte scopriamo con assoluto stupore che si tratta di un alimento sconosciuto. Le donne si rigirano tra le mani gli involucri chiedendoci perplesse di cosa si tratti. Conoscono solo il loro, di latte. In effetti, guardandoci intorno, scopriamo l’assenza assoluta di mucche, capre, ovini.
Incontriamo il responsabile della salute pubblica di quella zona. Ci ringrazia ma ci chiede subito aiuto per un villaggio al di là del fiume. Dice: ”Stanno molto peggio di quelli di Goba”. Ci andremo martedì prossimo. Ce ne andiamo chiedendoci come possa essere un luogo più povero di Goba. Lo scopriremo presto.
Leonardo Palombi |