Lunedì 27 agosto si è concluso con un esame e la consegna degli attestati il I° Corso di Formazione per operatori ed infermieri destinati all'assistenza domiciliare per persone affette da HIV/AIDS.
Grande attenzione in queste tre settimane nell’aula del Corso di Formazione per 36 operatori ed infermieri destinati ai servizi di assistenza domiciliare per persone con HIV/AIDS.
Durante il corso si è parlato diffusamente dell’AIDS, in modo esplicito, non soltanto con allusioni. Normalmente, infatti, AIDS è sinonimo di paura e di disperazione. Invece, in aula si discute di assistenza, di situazioni concrete, di possibili risposte. Ad esempio di come dare ai malati acqua potabile, di come farli nutrire bene, di come curarli, di come aiutare le loro famiglie a non subire le conseguenze della malattia, di come mandare i bambini a scuola.
Durante i giorni di corso, abbiamo anche iniziato a conoscere alcune persone malate dei quartieri di Matola C ed Infulene, dove verrà avviato il programma di assistenza domiciliare. Si tratta in maggioranza di donne che spesso, anche se fortemente indebolite dalla malattia, portano sulle spalle il peso di tutta una famiglia. Ci ha colpito la loro solitudine e la difficoltà a trovare la soluzione ai problemi della vita quotidiana. La visita a domicilio, l’avvio di una terapia, offrono uno spiraglio di speranza. Come ci ha detto una di loro, al nostro secondo incontro: “Quando siete usciti da casa mia, la volta scorsa, volta mi è sembrato di cominciare anch’io ad ‘uscire’ dalla malattia”.
Lunedì i corsisti, dopo aver sostenuto un esame, riceveranno il diploma. Il primo passo è compiuto e la speranza di poter lottare contro l’AIDS prende forma.
Giuseppe Liotta |