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28 Marzo 2010

Firenze: A seguito dell'episodio di violenza contro un immigrato albanese, la Comunità di Sant'Egidio si raccoglie in preghiera con i senza fissa dimora

 
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Press PhotoDi fronte agli episodi di violenza come quello accaduto in via Nazionale a Firenze, la Comunità di Sant’Egidio, insieme alla Caritas e alla Ronda della Carità rilanciano insieme le ragioni del vivere insieme, per decomprimere il clima di insofferenza, paura, aggressività “che caratterizza troppo spesso il rapporto con gli immigrati e con i senza fissa dimora”.

Emblematico, hanno detto, che un fatto come quello di Firenze sia accaduto alla fine della campagna elettorale e alla vigilia della Settimana Santa, durante la quale si scatena la violenza contro un innocente e si rivela "la fragilità ambigua che c’è al fondo del cuore degli esseri umani". Ma Firenze ha in sé e nella sua lunga tradizione di integrazione e promozione umana “gli anticorpi per reagire a fatti che preoccupano, come è accaduto la notte stessa dell’aggressione”, grazie all’intervento del tassista e delle persone che sono intervenute per fermare i giovani che si abbattevano su G., un albanese che è qui da 20 anni, giunto sui barconi della disperazione, “uomo mite e fragile – spiega Silvia Morsan, della Comunità – che come i negozianti hanno detto è uno che non dà a nessuno”.

Press PhotoLe tre associazioni invitano tutti a non accettare il clima generale per il quale “la violenza ai danni di immigrati, nomadi, senza fissa dimora, sembra un dato ordinario, quasi naturale, mentre invece non lo è. A riguardo la condizione di clandestinità spesso non lascia emergere quanti fatti violenti e razzisti subiscono non di rado persone come G.. Non ci si può assuefare”.

Dunque Sant'Egidio, Caritas e Ronda della Carità, esprimono solidarietà e vicinanza a quanti – immigrati, senza fissa dimora e nomadi -  "subiscono atti di discriminazione, spesso solo su una base di sospetto". 

Domenica pomeriggio, la chiesa di San Tommaso, sede della Comunità di Sant’Egidio a Firenze, ha rganizzato una preghiera con i senza fissa dimora. Prima della preghiera, nei locali annessi alla chiesa, hanno portato un messaggio il rabbino di Firenze Joseph Levi e l'imam della Comunità islamica e presidente dell'Ucoii Izzedin Elzir. 


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