In questi ultimi mesi l’Europa ha assistito ad eventi epocali che hanno cambiato radicalmente la vita dei paesi collocati ai suoi confini meridionali: una generazione che non si identifica nelle proposte dell’Islam fondamentalista, ma in un forte e troppo a lungo umiliato desiderio di libertà e di democrazia, ha sfidato regimi autoritari e corrotti dando vita ad una difficile ma promettente transizione democratica.
Di fronte ai gravi rischi e alle grandi possibilità che questi nuovi scenari presentano, è necessario governare le emergenze con una visione che sia capace di comprendere nel profondo gli avvenimenti di oggi e preparare future relazioni con paesi che non saranno più come prima.
Riteniamo che le persone sbarcate sulle coste italiane dall’inizio dell’anno ad oggi, non siano solo profughi da accogliere, ma rappresentino anche una opportunità: oggi può essere il momento per ripensare la politica dell’accoglienza in relazione con la società da cui provengono, in senso meno emergenziale.
L’Italia sta fronteggiando le conseguenze umanitarie dell’attuale crisi mediterranea con un impegno che non vede l’adeguata partecipazione ed il sostegno degli altri paesi europei. Una maggiore responsabilità europea è un obiettivo da raggiungere. Riteniamo inoltre che un’azione da parte del Governo per consentire ai profughi giunti nel nostro paese un permesso di soggiorno temporaneo ci assicurerà le simpatie delle società di provenienza e dei governi che esse esprimeranno. Venire incontro a un desiderio di libertà a lungo represso, è un modo per presentare il volto migliore dell’Italia e creare le premesse di una stabile relazione di stima e amicizia reciproca nel Mediterraneo.
SI PROPONE
- Che il Governo adotti, un provvedimento straordinario di accoglienza temporanea, come previsto dall’art.20 D.lgs 286/1998, ove si dispone che “con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri ... sono stabilite ... le misure di protezione temporanea da adottarsi, anche in deroga a disposizioni del presente testo unico, per rilevanti esigenze umanitarie, in occasione di conflitti, disastri naturali o altri eventi di particolare gravità in Paesi non appartenenti all'Unione Europea”). Si tratterebbe dunque di concedere ai profughi dei permessi di soggiorno temporanei che potrebbero rientrare nella determinazione delle quote annuali dei flussi di ingresso per motivi di lavoro, anche stagionale, rendendo così immediatamente utile la loro presenza a beneficio delle esigenze dell’economia italiana.
- Che l’Italia si faccia promotrice di un rinnovato sistema di cooperazione europea nell’accoglienza ai flussi migratori prodotti dalla crisi in atto nel Maghreb, richiedendo comunque al Consiglio europeo di assumere al riguardo la decisione prevista dall’art. 5 della Direttiva 2001/55/CE del 20 luglio 2001, ai sensi del quale, accertata, anche su richiesta di uno dei paesi membri “l'esistenza di un afflusso massiccio di sfollati” il Consiglio europeo determina le modalità con coi assicurare loro “la protezione temporanea”.
Ciò consentirebbe tra l’altro di assecondare la spontanea tendenza dei profughi a ricongiungersi a familiari già regolarmente soggiornanti in altri paesi europei.
- Che, nell’immediato, con ancor maggiore impegno, venga sostenuta l’opera di prima accoglienza dei profughi, sollevando da pesi e responsabilità eccessive la popolazione di Lampedusa e dando piena attuazione alla positiva decisione del Governo di trasferire i profughi nella varie regioni italiane.
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