Viviamo un tempo segnato dal ministero di Papa Francesco. Le parole e le visite compiute in questo anno hanno rimesso al centro del dibattito la vita dei poveri. L`agire del Papa ha suscitato grande entusiasmo tra la gente: c`è un`attesa di cambiamento. Per contrastare una mentalità assai diffusa nella nostra società che scarta chi non serve (gli anziani ma anche i bambini e i giovani), il Papa ha parlato di una rivoluzione della compassione e della tenerezza. Per non dimenticare e per trovare soluzioni. Preoccupano le cifre appena rese note che mostrano un aumento drammatico nel nostro Paese delle persone che si trovano in povertà assoluta.
Nel messaggio che Papa Francesco ha rivolto alla Comunità di Sant`Egidio in occasione della sua visita a Roma, ha sottolineato che «i poveri sono in qualche modo "pietra d`angolo" per la costruzione della società». Su questo tema la Comunità ha lanciato un confronto nel corso di una conferenza che si è tenuta la scorsa settimana in città.
La visione sui poveri del Papa riguarda sia la vita cristiana sia il futuro delle società europee, stanche e spaventate di perdere il proprio benessere. E anzitutto la visione di una Chiesa povera per i poveri: le parole del Papa richiamano a ritrovare le radici dell`identità cristiana, ossia il sogno del Vangelo di vivere per gli altri. Per questo la solidarietà è una parola cristiana. Nell`immagine dell`abbraccio, utilizzata dal Papa, veramente chi serve si confonde con chi viene servito: non soltanto i poveri chiedono amicizia ma possono darla. Ciò ridona dignità, dissolve paure e pregiudizi, fa riscoprire nel povero risorse di umanità talvolta inaspettate.
L`amore per poveri non rappresenta solo una difesa dei più umili ma è un lavoro per l`intera società: incontrando, ascoltando tante storie, si osservano i luoghi reali della vita quotidiana, si comprende meglio la città, si guarda alla dimensione umana, alle persone e ai loro volti. Così, nel dire che i poveri sono pietra angolare si mostra sia la grandezza del problema sia si individua già parte della soluzione.
Non c`è dubbio che i poveri reggano un peso incredibile: sono coloro che più hanno sofferto gli effetti della crisi. Sostenere i poveri deve diventare allora una priorità dell`agenda cittadina.
È una questione di lungimiranza. Solo dando valore a questa "pietra", altrimenti scartata, è possibile quel cambiamento da molti chiesto. Occorre un approccio "creativo", valorizzando i legami sociali di prossimità e solidarietà. Padova, per cultura, capitale sociale, e persino per le sue dimensioni, può essere un modello: dal trovare soluzioni abitative alternative per gli anziani (il progetto di "convivenze" lanciato da Sant`Egidio anche a Padova è un esempio di soluzione economica e socialmente convincente per affrontare le difficoltà della vecchiaia), all`avviare proposte per i giovani "né-né" (né lavoro né studio), al cercare modi di effettivo appoggio alle famiglie, all`accogliere i "nuovi europei", in fuga da guerre e persecuzioni.