| 28 Setembre 2014 |
Sant'Egidio: "Trovare un'alternativa" |
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Le roulotte sono soluzioni d'emergenza e temporanee, vanno superate. «L'importante è che ci sia un'alternativa, che non si lasci nessuno in strada», raccomanda la Comunità di Sant'Egidio.
Già dallo scorso marzo si è costituito un gruppo di lavoro presso l'assessorato ai Servizi sociali con lo scopo di
smantellare le case on the road ed offrire un tetto a chi ci viveva. Un passaggio adesso più faticoso perché «al momento il Comune dice di non avere le risorse, il rischio è quello che in tanti tornino a dormire all'aperto», è la preoccupazione dei volontari.
«Invece di andare avanti con gli sgomberi perché non aspettare che ci siano le possibilità economiche per garantire a chi perde la roulotte l'ospitalità in un centro?», si chiedono alla Comunità.
Sono più di un centinaio le roulotte in tutta Roma, ospitano circa duecento persone. Quelle di Monteverde, una dozzina, sono già state smantellate e chi ci viveva ha trovato ospitalità nei centri di accoglienza. «Le roulotte sono sistemazioni provvisorie, anche noi ci aspettiamo il superamento di questa fase transitoria che è indecorosa per la città e soprattutto per chi ci vive - dicono alla Comunità - ma superamento non vuol dire mettere i senza fissa dimora in strada. Bisogna trovare alternative adeguate».
Un'emergenza che cresce: 3.500 circa i senzatetto che dormono all'aperto, negli androni degli ospedali, nelle stazioni e 2.500 quelli ospitati nei centri di accoglienza.
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