Nell'anno della fede, l'ufficio catechistico e la Caritas diocesana invitano ad un momento diocesano di riflessione su come accogliamo i diversamente abili nei nostri cammini di fede e nella vita delle nostre comunità. Venerdì 25 gennaio dalle 16,30 alle 18,30 presso la parrocchia del Sacro Cuore di Modica ci sarà un seminario per capire meglio come impostare i cammini di catechesi dal titolo "Lo portarono a Gesù. L'accoglienza e l'educazione alla fede dei diversamente abili" (lo stesso convegno verrà proposto il giorno precedente dalle ore 18,30 alle ore 20,30 presso il salone San Corrado dei Padri Canossiani di Pachino).
Inizieremo con una riflessione biblica di fra Gaetano Speme, cappuccino e psicoterapeuta, su "Gesù e i diversamente abili" - dice Maurilio Assenza, direttore della Caritas di Noto - quindi ascolteremo una testimonianza della Comunità Sant'Egidio di Roma sui cammini di catechesi per diversamente abili (presentati nel libro: "Gesù per amico") ». «Se ci soffermiamo sui disabili, il primo pensiero è positivo. Pensando a quasi tre decenni strada se ne è fatta. - continua Maurilio Assenza insieme a Salvo Garofalo, responsabile dell'Osservatorio delle povertà che presentano, in una nota, il capitolo introduttivo sull'impegno con e per i diversamente abili del quaderno dell'Osservatorio delle povertà della diocesi Noto "Dalla porta alla mensa" - Si sono superate barriere fisiche e mentali.
Alcune parrocchie hanno dato l'esempio, abbattendo le barriere architettoniche anche con notevoli spese economiche. Il messaggio, anche se spesso resta ancora denuncia di inadempienze, è comunque passato alle nostre città: parecchie banchine, alcuni edifici sono finalmente senza barriere. Così per le barriere mentali e psicologiche: tanti disabili sono usciti di casa, tanti sono a scuola e nel lavoro. Certo, subentrano anche pensieri meno positivi, fatti di turbamento e anche di rabbia per i servizi che non funzionano, di preoccupazione per il futuro di tanti disabili quando mancheranno genitori. Un lungo cammino, quello di questi anni, che ci fa pensare anche alle "età della vita" e ci immette in un abbandono fiducioso ma franco in Dio, come quello testimoniato da figure esemplari di diversamente abili e di loro amici che vogliamo ricordare insieme».