| 29 Novembre 2014 |
Torrevecchia |
Protesta anti-nomadi di CasaPound, esplode la polemica |
Due associazioni denunciano: «Impedito ai bimbi rom l'accesso a scuola». La Questura: non risulta. I militanti di destra: «Accuse gratuite». Ma insistono con la storia, già smentita, della sassaiola attribuita ai ragazzi del campo di via Lombroso |
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Sale la tensione anche in un'altra periferia romana. Dopo Tor Sapienza questa volta è Torrevecchia nell'area nordovest della Capitale. Non immigrati ma rom, ma anche qui intolleranza e speculazione politica. Vittime in particolare i bambini rom che frequentano due scuole della zona Ieri mattina alcune centinaia di militanti di CasaPound e Blocco Studentesco, organizzazioni di estrema destra, hanno messo in scena un sit-in non autorizzato davanti al campo nomadi e alle due scuole. Impedendo l'accesso agli istituti ai bambini rom, denunciano le associazioni Eureka e Arci Solidarietà. Un episodio giudicato dal Campidoglio «gravissimo» ma che il movimento di estrema destra smentisce giudicando il tutto «un'accusa gratuita». L'iniziativa ha reso necessario l'intervento dei carabinieri, degli agenti del commissariato Primavalle e di quelli della Polizia municipale. Tuttavia, in serata, la Questura ha affermato che «non risulta che sia stato impedito il passaggio di alcuni bambini rom».
Tutto nasce dalla notizia, rilanciata da alcuni esponenti dell'estrema destra, di un «lancio di pietre da parte di alcuni nomadi contro gli studenti di due istituti della zona, il Tacito e il Domizia Lucilla, che sorgono nei pressi di un campo». Fatto ripreso poi da alcuni giornali romani, ma subito smentito dal Municipio XIV e dalle dirigenti scolastiche. Smentite che non hanno convinto gli esponenti di CasaPound e Blocco Studentesco che hanno organizzato la manifestazione di ieri e, secondo le associazioni Eureka e Arci Solidarietà, hanno «bloccato l'uscita del campo di via Cesare Lombroso mentre bimbi e ragazzi si apprestavano ad andare a scuola e successivamente hanno bloccato l'ingresso ad alcuni istituti della stessa zona in cui sono iscritti i bambini nomadi». «Una ricostruzione del tutto priva di fondamento», fanno sapere CasaPound e Blocco Studentesco: «Non abbiamo bloccato l'uscita del campo né tanto meno messo a repentaglio la sicurezza di chicchessia». Insistendo però con la storia del lancio dei sassi.
Ma la polemica si accende. L'assessore alla scuola al Comune, Alessandra Cattoi giudica il gesto «meschino, una violazione grave di un diritto sancito dalla Costituzione che, come tale, va rispettato e garantito». Nel pomeriggio le dirigenti scolastiche hanno incontrato il presidente del Municipio XIV, Valerio Barletta. «Mi hanno chiesto di aiutarle a far sì che non accada mai più che dei ragazzi neghino ad altri ragazzi il diritto di entrare a scuola», spiega Barletta. Interviene anche il presidente di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo che ricorda che «la scuola rappresenta non solo un luogo di studio ma un ambito di crescita culturale e umana per tutti gli studenti. Un luogo di dialogo e integrazione».
Antonio Maria Mira
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