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9 Giugno 2015

L'incontro. Salone dei 500 gremito per l'iniziativa di Sant'Egidio

Dialoghi di pace con il Grande Imam. L'abbraccio della città all'Islam moderato

 
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Un discorso storico, nel cuore di una città europea che ha unito da sempre fede e libertà. Il Grande Imam di Al-Azahr Ahmad Mohamad Al-Tayyeb, per la prima volta in visita ufficiale in Europa ha di fatto composto una coraggiosa grammatica di comprensione (e di ricomprensione) dei rapporti tra Oriente e Occidente nel Salone dei Cinquecento, partecipando al convegno "Dialoghi di Civiltà'" promosso dalla Comunità di Sant'Egidio e l'università di Al-Azhar - copromotore il Comune - puntando a correggere le distorsioni che caratterizzano un rapporto non facile ma necessario, di fronte a un Medio Oriente attraversato da scenari di guerra.
Tutto occupato il Salone dei Cinquecento. L'interesse era altissimo. Si punta a costruire e recepire una "piattaforma comune - ha detto Al-Tayyeb - in grado di contribuire all'avvio di un avvicinamento tra le due civiltà per un rafforzamento dei principi di democrazia, di libertà e del diritto dell'essere umano". Anche gli orientali - musulmani e cristiani - "devono modificare la loro visione" e i sentimenti improntati a paura, insicurezza, talvolta al limite dell'odio e del desiderio di vendetta.
Non c'è giustificazione all'odio religioso. Non c'è alternativa all'essere solidali. Se destino c'è, ha osservato Andrea Riccardi, fondatore di Sant'Egidio, è  "parlarci intensamente e presto: condannati - uso questa parola - a parlarci dalla geografia e dalla vicinanza, dalla necessità di costruire un mondo migliore".
Per il sindaco Dario Nardella, attraverso la cultura le guerre diventano impossibili e si coglie, finalmente, la ricchezza di chi è altro da noi e diventa altro con noi. In questo solco hanno portato argomentazioni costruttive Romano Prodi e Alaci Le Roy che lavora a stretto contatto con Federica Mogherini. Stamani i confronti continuano nella Sala Luca Giordano in Palazzo Medici Riccardi.