Genova: Memoria di Pietro e di chi è morto per strada
6 marzo 2010
La liturgia in memoria di Pietro ha raccolto molte persone, dalle storie e dalle provenienze diverse ma riunite dal desiderio di ricordare tutti coloro che vivono e muoiono per la strada e a cui la Comunità vuole dedicare una particolare cura e amicizia.
Pietro Magliocco è stato una delle prime persone conosciute durante il servizio serale nelle stazioni di Genova, morto nel 1993 a causa di una polmonite nel ricovero ospedaliero. Ferruccio, invece, è morto poche settimane fa a ottantadue anni, dopo una vita travagliata e un lungo periodo passato a dormire in stazione. Con loro, durante la liturgia, è stata fatta memoria di altri cento nomi: uomini e donne incontrati distribuendo panini alla sera e che sono morti in questi anni, ma anche diversi rom, tra cui non pochi bambini, uccisi dal freddo o dal fuoco delle loro baracche. L’antica basilica dell’Annunziata si è riempita di un popolo di poveri e con loro di tanti volontari, appartenenti a diversi gruppi parrocchiali e non, che nell’anno trascorso hanno partecipato con la Comunità alle distribuzioni e alle visite ai poveri in tanti luoghi della città.
Tra i celebranti, don Antonio Lovato, amico storico dei senza fissa dimora genovesi, ha commentato il brano del figliol prodigo, ricordando l’amore di Dio per ognuno; «Dio – ha detto- non è colui che castiga, ma è un padre buono: a lui possiamo rivolgere le nostre domande perché sempre ci risponderà».
In fondo alla chiesa un uomo, con un sacchetto, un panino e un paio di coperte, al termine della liturgia ha detto, rivolgendosi al suo amico Valerio: «Oggi sono contento perchè so che un giorno ricorderete anche me».
Dopo la liturgia a tutti è stato offerto un pranzo “in famiglia” nei locali della basilica.