Giovani dall'Eritrea, dal Sudan e altri paesi africani, oggi teatro di guerra o di grande povertà, ospitati nella tendopoli vicino alla stazione Tiburtina o al centro Baobab dopo un terribile viaggio nel Mediterraneo, col sogno di rifarsi una vita in Europa del nord. Giovani che non conoscono l'italiano e parlano poco l'inglese, senza nulla, ma molto grati per l'accoglienza ricevuta in quella che nei loro progetti è una tappa di un viaggio più lungo. Luogo di transito ma anche occasione di amicizia e solidarietà: è così che in questi giorni questi ragazzi appena arrivati nel nostro paese, si sono ritrovati insieme ai loro coetanei italiani della Comunità di Sant'Egidio, armati di scope, buste dell'immondizia, pale e rastrelli per ripulire le aiuole di piazza Bologna dalle tante tracce lasciate dalla movida del fine settimana estivo.
Ecologia e solidarietà: "vogliamo dimostrare che i migranti non portano degrado, come si pensa. Anzi, spesso possono aiutare a migliorare le cose” ha spiegato Alessandro, della Comunità di Sant'Egidio, al termine di una delle prime iniziative dell'estate di solidarietà 2015. Un gesto semplice, di civiltà, di rispetto per Roma e di gratitudine per i tanti romani che hanno scelto la via dell'accoglienza. |