“La preghiera può farsi forza della storia nella misura in cui si trasforma in fattore di speranza e, dunque, di cambiamento delle cose. Lo si è visto con la veglia di preghiera indetta da papa Francesco per la Siria ad inizio settembre”: è quanto ha detto l’Arcivescovo siro ortodosso Dionisius Jean Kawak – che viene da Damasco - intervenendo nel panel dedicato alla “preghiera forza motrice della storia” nell’Incontro internazionale “Il coraggio della speranza” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio”.
L’Arcivescovo ha ricordato il rapimento dei vescovi siriani, Mar Gregorios Yohanna Ibrahim e Boulous Yaziji, sequestrati ormai da cinque mesi, e dei quali non si hanno più notizie.
E si è chiesto “Come può un’esperienza come la preghiera, fatta di silenzio, giocata nel cuore, influire sui grandi fatti della storia umana? Sui fenomeni sociali ed economici? Sulle diplomazie?”.
Ha risposto affermando: “Proprio il gesto di Papa Francesco con la convocazione della veglia per la pace in Siria ci mostra come sia possibile cambiare il corso della storia con la preghiera”. |