L'ambulatorio pediatrico di Bissau sta curando particolarmente l'aspetto nutrizionale. Dall'inizio del mese di luglio sono stati presi in cura, in maniera continuativa, più di 50 bambini gravemente malnutriti. In una sala allestita con lettini, disegni e teli colorati, trascorrono la giornata insieme alle loro mamme, assumendo la terapia nutrizionale (una pappa speciale molto nutriente o latte "arricchito") in un clima sereno e gioioso.
In un mese, abbiamo visto "rinascere" bambini arrivati al nostro centro in condizioni gravissime. Sene è uno di loro.
Sene C. è arrivato al nostro ambulatorio il 17 luglio pomeriggio. Ce lo porta la madre adottiva, una giovane donna che si è presa cura di lui quando il bambino si è ritrovato solo: la mamma, pochi mesi fa, è morta improvvisamente e il padre è in Senegal per lavorare.
Il bambino sembra molto più piccolo dei suoi due anni: pesa solo 6,5 kg. Gli occhi, troppo grandi nel viso smagrito, sono lucidi per la febbre alta. La prima diagnosi non è confortante: Sene ha la polmonite e una brutta infezione alla bocca gli impedisce di mangiare da giorni.
Abbiamo iniziato a dargli le medicine con acqua e zucchero. Per giorni Sene prende la terapia, ma ci sembra di non vedere alcun progresso: sta fermo per ore su una sedia, lo sguardo fisso, senza un sorriso. Neppure il chiasso dei canti, con cui intratteniamo i bambini del centro nutrizionale durante il giorno, lo distoglie da questo torpore.
Ci colpisce l'atteggiamento affettuoso della madre adottiva di Sene: ogni mattina cammina a lungo a piedi con il bambino in braccio per portarlo al centro. Si siede vicino a lui per ore, guardandolo con tenerezza. Neppure lei parla, ma i suoi occhi sono pieni di speranza.
Dopo una decina di giorni, la situazione ha cominciato a migliorare. Sene ha ripreso prima a bere l'acqua, poi è riuscito a mangiare latte e biscotti ed infine…..la pappa!
In un mese è ingrassato di ben due chili, ha ripreso a sorridere, anzi ha iniziato a giocare con tutti.
Ha un viso tondo e paffuto, adesso. Quasi non sembra più lo stesso bambino! In braccio a Raffaella, che lo ha seguito dal primo giorno, sorride soddisfatto, gli occhi vispi e curiosi.
Anche la mamma sorride, e lo mostra con orgoglio alle donne che arrivano al centro la mattina, con i bimbi al collo, incerte tra la preoccupazione e la speranza: "Niente paura. Bisogna solo fidarsi di questi dottori e venire tutti i giorni: sarà così anche per i vostri figli!" |