Le attività dell'ambulatorio pediatrico di Bissau si sono concluse qualche giorno fa.
In circa 5 settimane di intenso lavoro, sono stati visitati e presi in cura oltre tremila bambini, circa il doppio dell'anno precedente.
Le attività dell'estate di solidarietà in Guinea Bissau si sono concluse qualche giorno fa: oltre 5 settimane di intenso lavoro nell'ambulatorio pediatrico. Tremila i bambini visitati e presi in cura. Il doppio di un anno fa. Ogni mattina, all'apertura del centro, erano tante le donne in fila, pazienti e silenziose, con il bambino al collo.
In attesa della visita, a tutti, mamme e bambini, veniva servito il "bolo", una torta guineana preparata da alcune donne del mercato. E, per ingannare l'attesa, oltre a giochi e disegni, per molti la fontana rappresentava la possibilità di fare una bella doccia prima della visita: una piccola "festa", perché l'acqua pulita e corrente è un bene raro a Bissau.
In piena stagione delle piogge, quando tutto diventa più difficile, il nostro servizio si è rivelato prezioso. A Bissau infatti non esiste rete idrica, né fognaria. Con le grandi piogge, tutto si allaga: strada, case, negozi. I bambini, che spesso hanno un solo vestito, camminano a piedi nudi nell'acqua e si ammalano facilmente di bronchite, polmonite e infezioni intestinali. Molti di loro sono arrivati all'ambulatorio in pessime condizioni, febbricitanti, disidratati, malnutriti. Nessuno è andato via senza le medicine. A molti è stato chiesto di tornare con regolarità, per controllare la terapia.
La rilevanza del nostro intervento è stata sottolineata anche dalla visita del Ministro della Sanità della Guinea Bissau, Antonio Serifo Embalò, ripresa dalla radio e dalla televisione, il 30 luglio. Il nostro "Consultorio pa meninos" è diventato così l'indirizzo della speranza. Per questo, attendiamo con entusiasmo e un po' di impazienza il momento - ormai molto vicino - in cui l'ospedale potrà riprendere pienamente le sue attività.
Fabio Riccardi |