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Novaraoggi

13 Febbraio 2015

Alla Comunità di Sant'Egidio ci sono 15 corsi e c'è anche la possibilità di sostenere l'esame per l'università di Perugia, quindi una certificazione europea

La chiave per aprire la porta dell'integrazione

Il maestro Mauro Velati: «Tutto cominciò nel 1982 a Roma, poi siamo cresciuti molto e ora siamo presenti in molte città»

 
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Ecco la scuola per gli stranieri. Sempre disposti a dare una mano, ma soprattutto rimane il fatto più sorprendente: è un servizio gratuito. Dopo 26 anni dalla sua fondazione, la scuola d'italiano della Comunità di Sant'Egidio ed i suoi professori volontari proseguono il loro lungo viaggio nella sede a Novara.
«Tutto cominciò a Roma nel 1982, quando un maestro iniziò a fare scuola a un gruppo da dieci straniere, capoverdiane e latinoamericane, che lavoravano e avevano la necessità di imparare la lingua - ci ha svelato uno dei professori a Novara Mauro Velati - Poi negli anni è cresciuta, fino ad essere presente attualmente in diverse città del territorio italiano come Novara, Milano, Genova, Firenze, Livorno, Napoli ed addirittura anche in altri paesi come il Belgio o la Germania».
Attualmente possiamo trovare nella città gaudenziana circa 15 corsi sparsi nei quartieri di 
Sant'Andrea, Sant'Agabio oppure in centro città. Però si estendono anche nel resto della provincia nelle zone di Borgomanero e Arona.
I maestri preparano accademicamente i loro allievi per ottenere titoli di grande prestigio, come quello dell'Università di Perugia: «Noi abbiamo un esame da sempre, che è l'esame della scuola. In più dagli ultimi quattro anni abbiamo avuto la possibilità di fare a Novara gli esami dell'Università di Perugia, quindi una certificazione ufficiale a livello europeo. Inoltre quello che davvero arricchisce le nostre classi è che sono formate da persone di varie nazionalità proprio per favorire l'incontro e la conoscenza reciproca. Troviamo gente dall'Ucraina, Perù, Costa d'Avorio e tante altre nazioni. Poi la nostra scuola ci tiene molto all'aspetto di costruire rapporti di amicizia perché crediamo che l'incontro tra culture diverse sia l'unica strada per poter costruire una società pacifica. Noi abbiamo sempre detto che la lingua è come una chiave che permette di aprire tante porte e per chi viene in Italia quella chiave è importante. Vogliamo permettere a queste persone di poter integrarsi. Sono molto riconoscenti e soprattutto sono molto colpiti dal fatto che sia gratuito. Per molti di loro l'esperienza della scuola è stata una delle più belle della loro vita».

Liliana Vassileva
«È da 23 anni che sono in Italia e da 3 che frequento il corso. Quando sono atterrata non sapevo l'italiano, poi ho cominciato ad imparare da sola e quando sono arrivata in questa classe già conoscevo la lingua. Però comunque avevo un'importante mancanza di tutto. Il corso mi ha permesso di migliorare tanto, è diversa la lingua che impari in strada da quella che impari a lezione. Se sei in un nuovo paese dove ci devi vivere per tanto tempo è brutto non conoscere la lingua, la storia e tutto ciò che sta attorno. Grazie al corso noi impariamo tutto questo e molto di più».

Mariyna Shmarkatiuk
«Sono arrivata quattro anni fa per cercare lavoro ma non conoscendo la lingua tutto mi risultava molto difficile. Sicuramente questo corso mi ha permesso di imparare l'italiano, mi ha aiutato molto nel mio inserimento in questo paese dove tutto era nuovo per me. I maestri della scuola sono molto bravi, hanno tanta pazienza con noi. Essere professore non è facile. Sin dall'inizio mi hanno insegnato a leggere, a scrivere ed a parlare bene. Sono veramente contenta di appartenere a questa classe e sicuramente otterrò un titolo d'italiano in futuro».

Ali Dao
«Ormai è da otto anni che sono in Italia. Quando sono arrivato non sapevo parlare la lingua. I primi mesi ho girato un po', sono stato a Foggia, poi a Napoli ed attualmente lavoro a Biandrate. Mi sono iscritto al corso per capire bene la lingua, per saperla parlare, per poter scrivere e per conoscere la storia d'Italia. Volevo inserirmi completamente nella società italiana come un qualunque cittadino e grazie a questo corso ci sto riusciendo. I professori ed i miei compagni - prosegue Ali Dao - mi hanno insegnato tanto, sono sempre disposti ad aiutarti. Ne sono molto grato».

Iwona Pastuszka
«Io prima di venire a Novara frequentavo un corso base in Polonia e poi appena sono arrivata ho continuato con uno di livello intermedio della Comunità di Sant'Egidio. Soprattutto mi serviva per il lavoro. È ormai da tre anni che sono in Italia e che seguo questo corso che ci aiuta tanto, ma soprattutto mi piace il fatto che ogni studente sia di una nazione diversa. È molto interessante - conferma Iwona Pastuszka -, abbiamo anche fra di noi un bel rapporto ed ogni tanto facciamo delle cene dove ognuno porta i piatti tipici del suo paese, ci organizziamo per uscire insieme».

Magdalena Chojnowska
«Appena sono arrivata ho cominciato la scuola. All'inizio non conoscevo la lingua, ma è stato grazie al corso che ho iniziato a impararla e migliorarla per poter ottenere titoli d'italiano di livelli avanzati in futuro. Io lavoro in un bar e quindi mi serve assolutamente sapere comunicare e comprendere cosa chiedono le persone. In più è molto bello appartenere ad una classe con persone di diverse nazionalità perché non solo impariamo l'italiano, ma anche altre culture, tradizioni, religioni di nazioni diverse. Veramente sono molto soddisfatta di aver scelto questo corso».

Doumbia Aminata
«Non conoscevo la lingua e ho cominciato subito con il corso. Il primo anno mi hanno insegnato tutto da capo: leggere, scrivere e parlare perché mi serviva soprattutto per la scuola. Menomale che, capendo un po' il francese, più o meno riuscivo a cavarmela con l'italiano. Però comunque mi trovavo sempre con qualche difficoltà. Invece quest'anno sono ad un livello più alto. Ammetto che la scuola mi ha aiutato veramente tanto, sono molto contenta. All'inizio nemmeno volevo uscire perché non sapevo parlare. Adesso invece sì, sono sempre in giro».

Serafyma Dzhemadinova
«È da cinque anni che sono in Italia e non sono ancora tornata in Crimea. Non avevo nessuna conoscenza dell'italiano ed ancora non riesco a parlarlo per bene. Per questo motivo voglio continuare a frequentare i corsi. Sono molto contenta dei miei maestri, non ho mai visto persone così brave come loro. Mi hanno aiutato tanto e hanno fatto sì che la mia permanenza in Italia sia stata nella maniera più comoda e gradevole. Oltre alle lezioni, certe volte, si organizzano anche delle gite a qualche città italiana dove conosciamo un po' di cultura e storia».


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