Con una lettera indirizzata al presidente della Comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, Abdellah Redouane, Segretario Generale del Centro Islamico Culturale italiano, ha voluto esprimere la sua gratitudine per il sostegno della Comunità e le parole del suo presidente, alla manifestazione del 21 novembre "Not in my name", in cui i musulmani hanno manifestato la loro ferma opposizione alla violenza e al terrorismo in nome della religione, dopo gli attentati di Parigi.
Signor Presidente,
sicuro di farmi interprete del sentimento di tutta la comunità musulmana italiana, desidero esprimerLe il ringraziamento più sentito, mio personale e del Centro Islamico Culturale d’Italia, per il sostegno e l’adesione che Ella ha voluto esprimere, attraverso il messaggio a me indirizzato, alla manifestazione pubblica “Not in My Name” svoltasi a Roma lo scorso 21 novembre, manifestazione di solidarietà alle vittime del terrorismo e di condanna di ogni forma di violenza e che ha visto riuniti insieme ai musulmani italiani, numerosi cittadini, esponenti delle istituzioni e del sindacato, della cultura e della società civile.
Non posso non far mio il suo grido a Piazza Santi Apostoli che non esistono guerre sante e che solo la pace è santa. Per noi musulmani Dio è insieme Pace e Misericordia.
Il grido che si è levato dalla piazza è stato indubbiamente un grido di condanna, di sofferenza e di denuncia, ma anche un grido di coraggio, di fiducia e di speranza levato al cielo. Coraggio nel non mostrare timore nel denunciare e manifestare il proprio dissenso, coraggio nel rivendicare la propria identità di credenti, fedeli a Dio e leali nei confronti delle Istituzioni e delle leggi, in tempi di crescenti paure, con le inevitabili ricadute sulla vita quotidiana dei musulmani. La comunità musulmana italiana è parte integrante di questo Stato, che ama, rispetta, protegge. Fiducia in primo luogo nell’uomo, creato da Dio nella migliore delle forme e che certo non può esprimere la sua dignità nel male perpetrato da organizzazioni blasfeme ed assassine, fiducia nella possibilità di poter ancor di più camminare e operare insieme con tutte le altre componenti della società italiana, società di cui ci sentiamo a pieno titolo partecipi, per far sì che l’Italia sia sempre più sicura e prospera. Speranza, in tempi in cui giovani uccidono altri giovani, che il nostro continuo operato permetta alle generazioni a venire di non dover più essere testimone dell’orrore, speranza testimoniata dai numerosi giovani presenti alla manifestazione. Speranza che mai dovrà essere semplice utopia.
Come da sempre nel suo quasi mezzo secolo di vita, in un ininterrotto rapporto di collaborazione con le Istituzioni italiane, il Centro Islamico Culturale d’Italia, ente formalmente riconosciuto dalla Repubblica, saprà farsi interprete del sentimento della comunità di cui è espressione, sentimento che affonda le sue radici nel desiderio di dialogo, di pace, di armoniosa convivenza.
In questo cammino consideriamo S.Egidio come punto di riferimento essenziale nel panorama nazionale e negli scenari internazionali.
Pace su di voi
Dr. Abdellah Redouane
Segretario Generale
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