Da più di cinque anni, la Comunità di Sant'Egidio ha avviato un programma di adozioni a distanza ad Haiti. Circa un centinaio di bambini (ed alcune decine di anziani) sono così sostenuti nelle necessità della vita quotidiana: soprattutto cibo, cura della salute e inserimento scolastico.
Pochi giorni fa abbiamo ricevuto, dal nostro referente locale, questa drammatica lettera che testimonia la gravità dell'atttuale situazione nel paese.
"In questo periodo si sono abbattuti su Haiti tanti cicloni, ognuno con il suo carico di morte e devastazione. Ci sono state centinaia di vittime. I raccolti sono andati distrutti, e molto bestiame disperso.
I cicloni hanno cominciato a sfogare la loro rabbia soprattutto al Nord di Haiti e in una città costiera del Sud, Les Cayes. La città di Gonaive (già quasi distrutta solo 2-3 anni fa da un altro ciclone) è stata la più colpita, insieme a tanti centri cittadini della zona dell'Artibonite. Per più volte Gonaive è stata letteralmente irraggiungibile via terra, quasi completamente inondata da 3-4 metri d'acqua. Ci sono state molte vittime.
I cicloni hanno sfogato molta della loro rabbia anche sulla capitale, con venti fortissimi che hanno divelto alberi e pali della luce, e distrutto molte baracche nelle tante bidonvilles. Molte zone povere vicine al mare sono state inondate. Tanta gente ha perso la casa, ed ogni fonte di sostentamento.
Io non ho parole per descrivere la mia preoccupazione. Sembra che non ci sia pace o respiro per questo Paese. Ogni anno ci sono avvenimenti che non fanno altro che peggiorare la situazione e quando si pensa che peggio di così non potrebbe andare, che ormai si è toccato il fondo, ecco che succede qualcosa di peggiore che allunga la "profondità del fondo".
La difficile situazione dell’economia mondiale aveva già ulteriormente messo in crisi il Paese, causando una crisi politica nel mese di Aprile. Solo da poco è stato nominato il nuovo Primo Ministro che ora ha il compito sovraumano di accompagnare il paese in questa nuova situazione di emergenza causata dai cicloni, oltre ovviamente ai problemi di "ordinaria amministrazione" come la disoccupazione, la situazione della sanità, l’economia, la mancanza di infrastrutture, l'apertura delle scuole ecc.
I prezzi non smettono di salire e la popolazione continua a soffrire ancora di più. In futuro la vita sarà ancora più dura. I cicloni hanno distrutto i raccolti di riso, banane, patate, yam e altro, e migliaia di capi di bestiame allevati dalle famiglie nella provincia sono andati persi: questo aumenterà ancora il flusso di povera gente verso le bidonvilles della città.
C'è un canto che si sente spesso qui alla radio, una canzoncina soffusa e melanconica il cui ritornello dice "......chiediamo solo un po’ di respiro, perché Haiti possa continuare a vivere.....chiediamo solo un po’ di respiro....."
Noi siamo pronti comunque per cominciare un nuovo anno scolastico con tutte le nostre energie: abbiamo aggiunto alcuni banchi, altri ne abbiamo riparati, abbiamo preparato le liste delle nuove classi, più di 50 bambini sono stati iscritti, abbiamo rinnovato il cortile e la cucina e ridipinto la scuola. Le lezioni dovevano cominciare il primo Settembre, ma la data è stata rinviata ulteriormente.
Ecco, cari amici, mi dispiace che questa mia lettera offra una visione così caotica e sofferente della situazione ma purtroppo é la realtà delle cose qui. Siamo in emergenza e c’è bisogno di avere del cibo da distribuire a tutti i bambini, alle loro famiglie e per la mensa scolastica. Tante famiglie dei nostri bambini sono in una situazione tragica. I loro genitori hanno perso il lavoro, le povere case sono ridotte in condizioni terribili. A volte soffrono la fame vera e propria.
C’è una situazione difficile anche per i medicinali, per far fronte all’emergenza sanitaria causata dai cicloni.
Ora vi saluto affettuosamente, mandando un abbraccio a tutte le famiglie che ci sostengono. Vi ringrazio tantissimo per quello che state facendo per noi, e vi chiedo, se possibile, di aiutarci ancora di più in questo periodo così difficile per Haiti. Grazie, grazie e a presto. "
Maurizio Barcaro |