Bilancio più che positivo per i dieci anni del programma "Viva gli Anziani", organizzato a Roma dalla Comunità di Sant'Egidio che ha permesso di assistere a domicilio, attraverso reti di prossimità, circa 10mila over75 residenti (età media di circa 83 anni, di cui il 37% vive da solo) in tre quartieri di Roma: Trastevere. Testaccio ed Esquilino. Un'iniziativa definita «lungimirante ed economicamente vantaggiosa» dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che ha avviato i lavori del convegno organizzato da S. Egidio sul programma, ideato appunto dieci anni fa. in risposta all'emergenza mortalità causata dal caldo record del 2003 soprattutto in Italia e Francia. In dieci anni. la rete di 11mila volontari ha dato risposta a 280mila richieste di assistenza: che vanno dal semplice pagamento di una bolletta a situazioni di emergenza salute più o meno importanti. L'intervento «leggero e a basso costo», come lo ha definito Giuseppe Liotta, Università di Tor Vergata. consente di ridurre del 10% i costi della degenza c del 40% i ricoveri in Rsa. «con un prezzo annuo a persona di appena 79 curo», cioè 30 centesimi al giorno.
Dalla sua entrata a regime. inoltre, si stinta abbia fatto risparmiare alla Regione Lazio 600mila curo l'anno. Oggi sotto l'ala protettiva dei volontari vi sono più di 4mila persone aiutate nella prevenzione dell'isolamento sociale. e sostenute grazie all'attivazione delle reti di supporto e di aiuto degli anziani con il coinvolgimento delle reti di prossimità (parenti, vicini, Mmg). Il primo passo è stato infatti lo screening per accertare con precisione. sulla base delle liste magnifiche fornite dal Comune, chi è e dove vive ogni residente che superi i 75 anni, indipendentemente dalla personale condizione socio-economica. li secondo passo è stato il coinvolgimento di reti di familiari e conoscenti. Il terzo step è lo squillo del telefono, definito «una campana di amicizia» dallo scrittore Andrea Camilleri che ha portato la sua testimonianza al convegno. Una semplice telefonata anche solo per parlare un po' e così scongiurare la maledizione della solitudine.
Come ha spiegato il presidente di Sant'Egidio Marco Impagliazzo «l'obiettivo non è fornire un telesoccorso nell'emergenza, né assistenza domiciliare, ma un servizio flessibile, in grado di adattarsi al variare, anche repentino, delle necessità dei più fragili». L'isolamento sociale produce infatti una mortalità del 22% maggiore rispetto alla media e la fragilità non significa automaticamente necessità di assistenza, ed è per questo motivo che il servizio è modellato sulle necessità concrete di ogni persona. Una proposta "di amicizia" che ha avuto un gradimento pressoché totale: su oltre 9mila anziani seguiti, solo una percentuale inferiore all'1% ha rifiutato il servizio. In media ogni utente è stato seguito per circa quattro anni e ha ricevuto in questo periodo 34 telefonate. Il programma è sostenuto da Mediolanum Farmaceutici. che continuerà a supportare l'iniziativa, come ha spiegato l'Ad Alessandro Del Botto: «Siamo orgogliosi di aver preso parte a questo progetto che è un laboratorio d'avanguardia, perché propone concretamente la domiciliarità come modello del futuro per l'assistenza dei pazienti anziani e dei malati cronici in generale»,
Lucia Vazza