Raccontare ricordi e storie personali, sogni e a volte dolori attraverso metafore pittoriche, sintesi artistiche. È l'intento della mostra "Noi diamo senso" promossa dai Laboratori d'arte della Comunità di Sant'Egidio, e che vede come protagonisti tre artisti, Giovanni Fenu, Annamaria Colapietro e Roberto Mizzon, usciti da istituzioni reclusorie.
La mostra, presentata mercoledì al Chiostro del Bramante, sarà visitabile fino al prossimo 19 luglio. Questa esposizione si va ad inserire in un progetto più ampio, "I/0_I0 è un altro", in cui Fenu, Colapietro e Mizzon, confrontandosi con artisti professionisti, hanno realizzato una mostra corale nell'ambito del centenario dell'apertura dell'ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, che era considerato il più grande manicomio d'Europa ed è poi il luogo dove i tre artisti sono stati reclusi per un periodo della loro vita.
E proprio l'arte li ha salvati e liberati da quella prigionia non solo fisica ma soprattutto interiore. «Queste opere - spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio - fanno riflettere sul valore e sul senso della vita. Su quanto essa sia tante volte umiliata, e non sempre fatta rialzare, e restituita alla sua dignità».
M. T.
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